Sono due i livornesi arrestati dalla polizia postale nell’ambito della mega inchiesta antipedofilia. La posizione più grave, in base a quanto emerso dalle indagini, sarebbe quella di Alfredo Winter, 57 anni, abitante a Livorno in zona accademia, insegnante di disegno alla scuola media Russo di Navacchio. Martedì, nel corso della perquisizione nella sua abitazione, gli investigatori nel pc hanno trovato migliaia di file: foto e video alcuni dei quali sarebbero autoprodotti. Nelle immagini infatti appare anche l’uomo in atti sessuali con bambini sotto i dieci anni. Su questo aspetto sono in corso indagini. In un primo momento nei confronti del professore c’era solo una denuncia con la richiesta di perquisizione. Ma poi durante gli accertamenti, dalla analisi dei file, la sua posizione si è aggravata. E per lui sono scattate le manette e il giudice ha disposto ai domiciliari. Si trova invece in carcere alle Sughere l’altro arrestato livornese, Sergio Cecchini, 58 anni, al momento senza lavoro. Si tratta di un nome già noto alle forze dell’ordine nell’ambito delle indagini sulla pedopornografia.
La postale gli ha trovato numerosi file scambiati nella rete.Il suo arresto rientra nelle misure cautelari già predisposte dalla Procura di Milano. I due arrestati rientrano in una vasta indagine in cui sarebbero coinvolti bambini che in alcuni casi non arrivavano neanche ai 10 anni di età: nelle immagini che la rete di pedofili smantellata dalla polizia postale erano costretti a subire abusi, a fare sesso fra loro e con gli animali. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Paolo Guidi, compaiono altri quattro arresti compiuti a Livorno, Roma, Torrecuso (Benevento) e Alassio (Savona). In quest’ultimo caso si tratta di un sacerdote di 49 anni che per lungo tempo ha vissuto in Val di Susa (Torino) e di recente era stato spostato nella città ligure. I poliziotti hanno accertato che, così come gran parte delle altre persone finite nel mirino dell’indagine, il religioso si era creato una falsa identità facendosi passare per un manager americano che era spesso in Italia per lavoro (e perciò aveva un indirizzo mail italiano) Ma il blitz ha messo in luce che il circuito pedo-pornografico non riguarda solo i quattro arrestati: sono stati individuati oltre 230 utenti web in 35 Paesi del mondo: 29 quelli in Italia, per i quali sono state compiute perquisizioni personali, locali e informatiche. Risulta che in Toscana le indagini abbiano interessato non solo Livorno ma anche Pistoia e Castelfiorentino.
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