Si chiama”Riparti Livorno” ed è una manovra finanziaria straordinaria messa a punto dal Comune di Livorno, guidato dal sindaco Luca Salvetti, insieme alla Giunta e agli uffici, per sostenere quei settori e soggetti maggiormente colpiti e penalizzati dagli effetti economici del coronavirus.
“Per far ripartire Livorno – ha annunciato il sindaco Salvetti nel corso di una conferenza stampa – abbiamo pensato a un piano che movimenterà in totale, nel Bilancio comunale, oltre 400 milioni di investimenti, che comprendono i circa 245 milioni per il nuovo ospedale, e circa 145 milioni del piano triennale opere pubbliche. Ammonta poi a 8 milioni la cifra movimentata sul Bilancio tra slittamenti e riduzioni di tributi, tasse, rette”.
Il tutto, ha precisato Salvetti, potrà essere “speso” interamente sulla città, consentendo ad esempio non solo lo slittamento di tasse e tributi ma la loro cancellazione, “se dal Governo arriveranno i fondi promessi nell’ambito dell’auspicato decreto “Cura Comuni”, in quanto non si può prescindere dal mantenere l’equilibrio di bilancio, il nostro primo obiettivo. Il Comune da solo non può rispondere alle aumentate esigenze di tutti i cittadini, commercianti, partite Iva, lavoratori autonomi ecc che hanno subito danni economici dal lockdown. Per questo servono risorse e misure che devono arrivare da Regione, Governo, Europa”.
Ecco i punti principali della manovra, illustrati dal sindaco, affiancato dagli assessori Ferroni, Raspanti e Garufo.
I MACRO NUMERI
Il piano straordinario da 400 milioni di euro di investimenti si snoda su questi punti:
• Rifacimento di via Grande, “per il quale l’iter – ha assicurato il sindaco, sarà il più rapido possibile”.
• Nuovo Ospedale: porterà 245 milioni sul tessuto cittadino
• a metà maggio ripartono le gare e gli appalti, “e la speranza è che il Governo dia la possibilità di semplificare gli iter burocratici come ad esempio ha fatto per il Ponte Morandi, in modo che arrivino subito soldi sui territori, a imprese, lavoratori, famiglie”.
• Dal 4 maggio ripartono i cantieri già programmati per i lavori pubblici, rimasti bloccati dal lockdown.
COMMERCIO E TURISMO
Per quanto riguarda il settore del turismo e commercio, le principali azioni del Comune riguarderanno:
• slittamento imposta comunale di pubblicità dal 31 marzo al 30 giugno, con un’entrata che viene sospesa per un totale di 300.000 €
• riduzione tosap temporanea e slittamento dal 31 marzo al 30 giugno con un’entrata temporaneamente sospesa per 500.000 €
• sospensione canoni patrimoniali per immobili pubblici per 500.000 €
“ Le cifre indicate – ha precisato ulteriormente l’assessora al Bilancio Viola Ferroni – sono da intendersi come somme alle quali il Bilancio momentaneamente rinuncia, a fronte degli slittamenti dei termini di pagamento. Resta inteso che, se il Governo darà risorse ai Comuni, sarà possibile ridurle e rinunciare definitivamente a quelle entrate, ad oggi appunto “solo” sospese”.
Ed ancora:
• il Comune darà la possibilità ( e senza chiedere alcuna contribuzione ulteriore) di ampliare il suolo pubblico per favorire le attività (bar, ristoranti, ecc) che dovranno garantire il distanziamento sociale mettendo più tavoli e sedie
• per la rimodulazione delle tariffe per gli stalli blu il Bilancio registra una minore entrata di 600.000 €
• prevista riduzione tari fino a 4.000.000 € per ridurre la parte variabile delle attività in lockdown e slittamento prima rata Tari da maggio a settembre
• confermate tariffe Tari 2019 con conguaglio nel triennio successivo
• abolizione tassa di soggiorno dal 1 maggio fino a fine anno nell’ottica di incentivare il turismo livornese, con una minore entrata sul bilancio di 820.000 €
• abolizione pedaggio bus turistici, che vale 390.000 €
SOCIALE
Per quanto riguarda il settore del sociale, l’assessore Raspanti ha ricordato che l’impegno del Comune dall’inizio dell’emergenza è stato straordinario. Oltre ai buoni spesa su fondi governativi distribuiti in tempi rapidissimi attraverso un vero “percorso di accompagnamento” delle persone, sono stati realizzati con risorse comunali 700 pacchi alimentari, consegnati dalle associazioni che operano in accordo col Comune. A questo si aggiungono, nella manovra “Riparti Livorno”, ulteriori 300 mila euro. “Fortunatamente – dichiara Raspanti- nel bilancio previsionale avevamo già previsto 142.000 euro per il potenziamento e in alcuni casi la ricostituzione di alcuni capitoli, come quello dei contributi economici straordinari, degli aiuti per anziani fragili, dei prodotti per la prima infanzia. Questo ci ha permesso di essere immediatamente operativi nell’emergenza e di poter assistere persone che altrimenti sarebbero rimaste escluse dai buoni spesa. In attesa dei provvedimenti del Governo sul reddito di emergenza e l’ampliamento della platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza, grazie al nuovo disciplinare approvato e con i maggiori stanziamenti annunciati oggi, potremo continuare a intervenire in risposta ai bisogni più urgenti e realizzare nuove azioni di sostegno alle famiglie”.
Tra le misure sul sociale, attivate in ambito dal Comune nell’ambito del piano “Riparti Livorno” si segnala:
– stanziamento di 300.000 euro per rispondere ai bisogni urgenti delle persone in maggiore difficoltà (120.000 euro di risorse comunali svincolate integrate con il ricavato del conto corrente per le donazioni a cui hanno contribuito molti cittadini, tante imprese e, in modo molto generoso, anche i dirigenti comunali);
• 500.000 € per contributi agli affitti grazie al reimpiego del fondo nazionale per la morosità incolpevole (ulteriori risorse potrebbero aggiungersi a breve);
• 50.000 € contributi alle famiglie svantaggiate per l’inserimento dei bambini nei centri estivi (“La precedente Amministrazione non aveva previsto il bando che permette alle famiglie in difficoltà di inserire i figli nei centri estivi presenti sul territorio- dichiara Raspanti- mentre grazie anche alla collaborazione con la Fondazione Livorno quest’anno abbiamo ricostituito il capitolo dedicato. Ovviamente dovremo capire come sarà possibile organizzare queste attività in sicurezza. Il tema è anche all’attenzione del Governo”).
Oltre a questo, il Comune è al lavoro per la riorganizzazione dei servizi rivolti alla disabilità e alla non autosufficienza. “Alla luce delle indicazioni della Regione Toscana, siamo al lavoro, insieme alla Asl con cui prosegue il proficuo confronto avviato, per riattivate gradualmente attività e servizi rivolti alle persone con disabilità. Delle loro grandi difficoltà in questo frangente si è parlato troppo poco a livello nazionale nel corso dell’emergenza, occorre trovare modi efficaci di ripartire in sicurezza perché le famiglie sono state lasciate troppo sole in questi due mesi, con un carico eccessivo sulle spalle. Abbiamo intenzione di dare concreti segnali di attenzione al tema, riprendendo attività e progetti sospesi e intervenendo al più presto sui costi dei servizi domiciliari”.
A margine della conferenza stampa è stato fatto il punto su cosa cambierà dal 4 maggio, giorno in cui entrerà in vigore il DPCM del 26 marzo, e si potranno riprendere alcune attività sospese dal 10 marzo con il Decreto “Io resto a casa”.
Stiamo passando dalla fase “restiamo a casa” a quella “usciamo ma manteniamo le distanze e indossiamo la mascherina”, ha sintetizzato il sindaco.
Puntuali arrivano le critiche di una rappresentanza dell’opposizione: “I 400 milioni di Salvetti sono come i 400 miliardi di Conte? Nella commissione del 28 aprile ci eravamo lasciati con una Giunta che ci raccontava di non avere soldi per approvare le misure economiche proposte dalla Lega per sostenere le attività chiuse. Oggi invece, con un grande colpo di teatro, il nostro Sindaco annuncia il miracolo: 400 milioni di investimenti per ripartire. Verità o fantasia politica? – si legge nella nota a firma Alessandro perini (Lega) – In entrambi i casi viene naturale qualche riflessione. Prima di tutto, se il Sindaco ha veramente 400 milioni da investire, perché ha deciso di non usarne una cospicua fin da subito per salvaguardare il tessuto economico della città? In realtà sarebbe forse bastato avere investito circa 12-15 milioni di euro, che sono comunque meno del 4% di quanto annunciato oggi.
Dal punto di vista strategico, questo momento ha tanta importanza quanta ne ha la ripartenza; infatti, senza aiuti concreti in questa prima fase di crisi economica, molte attività non saranno in condizione di riaprire. Nessun reddito di quarantena per chi è rimasto senza entrate. Nessun aiuto al pagamento dei canoni di locazione dei fondi commerciali. Nessun aiuto al pagamento delle utenze che si sono accumulate. Eppure i rappresentanti delle varie categorie ci dicono ormai da settimane che intervenire solo sul fronte fiscale non è sufficiente.
Perché il Sindaco ha deciso di lasciare i cittadini in balia degli avvenimenti e rimandare al futuro questi interventi miracolosi? Se invece di tutto questo fosse vero quello che avevano raccontato finora, cioè che i soldi non ci sono? Siamo davanti ad un film prodotto e sapientemente montato da una delle tante “cabine di regia” alle quali ci ha abituato il Sindaco Salvetti? Speriamo che il nuovo film di Salvetti non sia il remake dei 400 miliardi del Governo Conte. In questo caso mi sento di suggerire un titolo coerente col precedente già visto: “Quella poderosa potenza di fuocherello”.
Una cosa comunque è sicura: nelle due opposte versioni date da Salvetti c’è una contraddizione tanto profonda da metterne in dubbio la veridicità. Chiederemo risposte chiare al Sindaco affinché i cittadini livornesi possano avere tutti gli strumenti per giudicarne il miracoloso operato”.
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