Ospedale di Livorno – Al via il progetto “Il Cerchio Verde” gruppo di supporto psicologico dedicato ai pazienti oncologici e ai loro familiari.
A partire dal 13 novembre all’ospedale di Livorno verrà ampliata l’offerta di supporto psicologico dedicata alla persona affetta da patologia oncologica e ai suoi familiari. Prenderà infatti avvio “Il Cerchio Verde”, un’attività di supporto di gruppo ispirata al “Compassionate Mind Training”, una forma di “psicofisioterapia” che consente di attivare e allenare – attraverso le pratiche della Compassion Focused Therapy – il cosiddetto “sistema calmante” interno alla nostra mente.
“All’interno delle attività svolte dalla psicologia – afferma Patrizia Fistesmaire, direttrice della psicologia della continuità Ospedale Territorio della ASL Toscana nord ovest – molti sono gli interventi professionali volti a migliorare la salute psico-fisica delle persone che si trovano ad affrontare una malattia organica. L’obiettivo di ogni tipo di intervento psicologico e psicoterapeutico è quello di offrire alle persone strumenti volti alla regolazione emotiva, alla consapevolezza e al benessere generale. Le persone che si trovano ad affrontare una malattia possono sviluppare emozioni negative, sentimenti di autocritica e di colpevolizzazione che incidono sulla motivazione e l’adesione alle cure, dunque è importante che sia presente un supporto psicologico che aiuti nel percorso sia chi la malattia la subisce ma anche chi gli sta accanto. Quando si introduce un nuovo modo di lavorare, di cui sono presenti studi e letteratura, si considera sempre il sistema-malato composto da chi è cambiato a seguito della malattia, in una visione circolare e di interdipendenza. Inoltre si effettuano rilevazioni di efficacia per poter estendere i nuovi trattamenti anche per altri pazienti o in altri ambiti”.
“La Compassion Focused Therapy (CFT) – sottolinea Simona Ceccanti, psicologa e coordinatrice delle attività psicologiche della zona sud della psicologia della Continuità Ospedale e Territorio – è un approccio che rientra nelle terapie cognitivo comportamentali di terza generazione mindfulness-based, sviluppata da Paul Gilbert (2005), professore di psicologia clinica dell’Università di Derby. Negli ultimi dieci anni sono aumentate le pubblicazioni scientifiche che ne attestano l’efficacia nel trattamento di numerosi disturbi psicologici. La CFT offre una spiegazione della sofferenza psicologica che sarebbe causata dallo sbilanciamento dei tre sistemi di regolazione emotiva presenti nel nostro cervello (sistema della minaccia, della ricerca di stimoli, e della connessione e sicurezza) e si propone di ribilanciare questi sistemi a favore di quello della connessione e sicurezza, “allenando” il sistema motivazionale innato della compassione presente in ognuno di noi, dove per compassione intendiamo una particolare sensibilità alla nostra e altrui sofferenza, unita al forte desiderio e impegno a prevenirla ed alleviarla”.
“A livello fisiologico – continua Simone Ceccanti – la terapia incentrata sulla compassione consente alle persone di coinvolgere il loro sistema nervoso parasimpatico, legato all’ossitocina, al coraggio e quindi al rilassamento; dal punto di vista comportamentale, la compassione porta alla resilienza psicologica e ad un funzionamento psicologico maggiormente adattivo, mentre a livello sociale la compassione sviluppa le basi per legami sociali e cooperativi e un attaccamento più forte. Nello specifico della patologia oncologica, quando i pazienti sono in grado di guardare a se stessi e agli altri con profonda compassione, sviluppano riserve interne di fiducia, sono meno dominati dalle emozioni negative legate alla malattia, diventando più capaci di orientarsi su obiettivi che portano a valori di vita significativi, anzichè concentrarsi su vissuti di minaccia ed emozioni negative. Per questo motivo l’approccio terapeutico della CFT è considerato un intervento appropriato per le persone che si trovano a vivere l’esperienza della malattia oncologica, consentendo loro di imparare a regolare gli effetti collaterali e le complicanze psicologiche della loro malattia”.
Il gruppo si terrà all’ospedale di Livorno ogni mercoledì dalle 16.30 alle 18.30, nella stanza dedicata ai piccoli gruppi del Servizio di Psicologia Ospedaliera e sarà condotto dalla dottoressa Simona Ceccanti. Per partecipare è necessario prenotarsi inviando una mail a: psicologiaospedaliera.livorno@uslnordovest.toscana.it specificando nell’oggetto “Il Cerchio Verde”.
in foto la dottoressa Simona Ceccanti
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