Attraccata questa mattina al porto di Livorno la Life Support, nave della ong Emergency che trasporta ben 72 migranti di varie nazionalità (siriani, egiziani, pachistani bengalesi) salvati in due distinti interventi. Sulla nave i migranti sono quasi tutti uomini, qualche donna e minori. La prefettura, che si è riunita ieri coordinata dal prefetto Giancarlo Dionisi, segnala che non c’è nessuna criticità sanitaria a bordo. Per Domenico Pugliese però, comandante della nave Life support, il porto di Livorno “dista diversi giorni di navigazione dalla zona operativa, arrivare fin lì significa costringere i naufraghi, ossia persone vulnerabili che hanno già affrontato sofferenze e lunghi viaggi, ad ulteriori giorni in mare ritardando il momento in cui potranno accedere alla rete dei servizi essenziali e presentare la domanda di asilo. Inoltre, significa tenerci più giorni del necessario lontani dal Mediterraneo centrale, dove c’è drammaticamente bisogno di navi di ricerca e soccorso”. “Sia venerdì che ieri abbiamo fatto nuove visite ai naufraghi, che presentavano soprattutto qualche disturbo legato a mal di mare, influenza, lesioni cutanee, mentre alcuni sono affetti da malattie croniche quali diabete o ipertensione, continueremo a monitorarli e a prenderci cura di loro”, spiega Elena Mari, dottoressa a bordo della Life Support.
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