Gli eventi atmosferici di questi ultimi anni ci hanno dimostrato con i fatti che il clima nel globo è totalmente cambiato, non ci sono più le cosiddette “mezze stagioni”, dalla stagione calda si passa repintinamente a quella fredda e viceversa. Incombe la siccittà, e i rovesci seppur meno frequenti si abbattono al suolo con intensità eccessiva, creando danni a popolazioni e agricoltura.
I fatti avvenuti nella nostra città ci devono far riflettere: non tanto per andare alla ricerca delle responsabilità oggettive dell’accaduto, non serve sprecare tempo e energie per imputare responsabilità a Comune o Regione. Occorre invece far pressione sulle istituzioni affinchè creino un tavolo di lavoro per formulare una nuova politica di urbanizzazione, vale a dire mettere in sicurezza corsi d’acqua, rendere più fluibili le fognature urbane, rivedere le norme di agibilità degli immobili (sopratutto per le unità immobiliari ubicate sotto il livello del suolo o vicine ai corsi d’acqua), non per ultimo infondere una cultura sulle misure di sicurezza (fino a ieri dispensabile) ai cittadini.
I fatti di Livorno sono un esempio concreto non solo per le istituzioni locali: da domani adottare atteggiamenti di allarme in casi di allerta meteo, è un comportamento che andrà preso in seria considerazione, comunicare attraverso i media alla popolazione di evitare di uscire per strada e abbandonare le abitazioni a rischio nelle ore di allerta potrebbe rappresentare il primo passo.
a cura della redazionale
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