OK alla valutazione di impatto ambientale (Via) della Darsena Europa. Dalla Commissione Nazionale del Ministero dell’Ambiente è arrivato lunedì scorso il parere favorevole con prescrizioni. Il passaggio deve ancora essere formalizzato con la pubblicazione dell’apposito decreto e l’invio alle strutture competenti del Ministero delle Infrastrutture, cui competono le ultime valutazioni, ma si tratta pur sempre di una tappa importante per un’opera per la quale potrebbero presto essere avviati i primi lavori.
«Non conosciamo il quadro prescrittivo, siamo in attesa di riceverlo. Va detto però che con l’approvazione dei giorni scorsi il progetto giunge comunque ad un importante giro di boa, e punta così in un’unica direzione: l’avvio della fase realizzativa di un’opera attesa da decenni da tutti gli operatori economici che gravitano intorno porto» afferma il commissario dell’opera, Luciano Guerrieri.
«Devo ringraziare sin da ora per l’ottimo lavoro svolta tutta la struttura commissariale, a cominciare dalla vice commissaria Roberta Macii e dal dirigente tecnico Enrico Pribaz, che hanno seguito passo dopo passo il lungo iter amministrativo. Un grazie anche al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e Edoardo Rixi, per il supporto ricevuto. Del pari, rivolgo i più sentiti ringraziamenti al Ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin».
Il progetto prevede, nella prima fase, la realizzazione delle opere pubbliche: verrà costruita una diga foranea esterna di 4,6 km, composta dal nuovo molo di sopraflutto (Diga Nord) e la nuova Diga della Meloria in sottoflutto (mentre quella vecchia verrà demolita). Verranno inoltre realizzate dighe interne per 2,3 km, a delimitare le nuove vasche di colmata (100 ettari) che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti (da 70 ettari) e già oggetto di un progetto di consolidamento.
Gli interventi di dragaggio sono finalizzati all’imbasamento delle nuove opere, all’approfondimento dei fondali del canale di accesso e alla realizzazione dei bacini e delle darsene interne.
Complessivamente verranno dragati 15,7 milioni di metri cubi di sedimenti, che verranno escavati per portare i fondali all’ingresso del canale di accesso della Darsena a -20 metri e a -17/-16 metri negli specchi acquei (predisposti per raggiungere i -20). Il materiale da escavo verrà riversato nelle nuove casse di colmata, che andranno a diventare, nella una seconda fase del progetto, il futuro terminal ro-ro.
Durante il completamento delle opere pubbliche saranno avviate le procedure di assegnazione per la realizzazione e gestione del terminal container, che avrà una banchina di 1,2 km e tutte le dotazioni necessarie per ospitare le navi di ultima generazione.
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