“ La Filt Cgil di Livorno condanna ogni forma di violenza verbale o fisica. Con questa premessa – si legge in una nota a firma Giuseppe Gucciardo segretario generale Filt Cgil Livorno – rispondiamo a quanto riportato sulla stampa in relazione ai fatti accaduti nell’assemblea del 9 aprile che si è tenuta presso la sede della Cgil di Livorno relativa alla vertenza Faldo. La Filt ha scelto, da sempre, di non rispondere alle provocazioni o a chi, ingiustamente, infanga il nostro lavoro e la reputazione della Cgil; questo per due motivi: il primo, tra lavoratori e lavoratrici non possono esistere distanze tali da impedire cammini condivisi; il secondo, il più importante, è che noi crediamo nella pace costruita quotidianamente instillando sentimenti di fratellanza e sorellanza. E’ nostra consuetudine esporre i fatti senza avere pretese di essere in possesso di verità assolute, dando la possibilità a chi ci ascolta di esercitare un sano senso critico fondato sul confronto democratico. È inutile e contraddittorio scendere in piazza con bandiere arcobaleno e allo stesso tempo avvelenare gli animi sui luoghi di lavoro”.
“Anche noi abbiamo una versione dei fatti – prosegue la nota – che ribadiamo, non ha pretese di essere verità, ma questa porta le firme di lavoratori e lavoratrici presenti all’assemblea, non la narrazione di chi era a 100 km di distanza da Livorno. Atteso che, sul territorio, le organizzazioni provinciali avevano ampiamente chiarito e superato l’accaduto. Alleghiamo il comunicato dei lavoratori presenti all’assemblea con le relative firme”.
“Rimaniamo sorpresi dal comunicato di Fit Cisl e Uil Trasporti pubblicato dal Tirreno – affermano i lavoratori del Faldo -. Siamo indignati dal comportamento del sindacalista rsa Fit Cisl che a un tavolo istituzionale si è permesso di registrare senza chiedere il consenso dello stesso per poi divulgare la registrazione come da lui dichiarato in assemblea.
Siamo indignati che lo stesso rappresentante, quotidianamente prometta posti di lavoro a chi lo seguirà nel suo percorso e nella sua organizzazione. Per quanto riguarda il confronto democratico comunichiamo che non è stato ostacolato da nessuno.
Non nascondiamo che l’assemblea del 9 aprile è stata movimentata, ma ricordiamo che il giorno stesso al tavolo regionale non abbiamo avuto conferma di una proroga da parte dell’appalto ma solo una conferma di una trattazione che non era ancora conclusa e con la certezza che due potenziali acquirenti avevano lasciato il tavolo rinunciando all’appalto.
Pertanto ricordiamo ancora che più volte nell’ultimo mese siamo arrivati vicini a trattative per il cambio appalto saltate all’ultimo minuto. Nelle fasi della vertenza in atto gli appalti che si sono susseguiti hanno dichiarato che ci sono esuberi. Nei cambi di appalto fatti negli anni precedenti non abbiamo mai respirato un clima così pesante e esasperato.
Inoltre all’evidenza dei fatti un rsa Fit Cisl ha attaccato la dirigente sindacale, avvicinandosi fisicamente in modo minaccioso ed è stato allontanato. In un secondo momento il segretario Fit Cisl ha aggredito fisicamente un lavoratore costretto a difendersi cercando di allontanarlo senza colpire.
Come lavoratori vorremmo certezze sul futuro del nostro lavoro, consapevoli che a oggi abbiamo problemi di volumi, chiediamo soluzioni che possono permettere di mantenere il lavoro e non vogliamo essere presi in giro da false promesse che creano malumori all’interno del piazzale.
Le lavoratrici e i lavoratori del Faldo pretendono rispetto nei loro confronti da parte di chi si definisce vittima, ma nei fatti è stato protagonista negativo dell’assemblea e rinnovano la loro solidarietà alla dirigente Filt Cigl e al lavoratore aggredito. Non faremo scuse e non le chiediamo, pretendiamo serietà e competenza ai tavoli”.
I lavoratori del Faldo
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