Con una nota giunta in redazione, la Cgil esprime preoccupazione per la situazione dei lavoratori del personale di scena ai quali stà per scadere il contratto di lavoro. Di seguito il comunicato.
Il fatto di annunciare un provvedimento prima di formalizzarlo, oggettivamente ha posto solo dubbi ai lavoratori e al sindacato, che peraltro avevano instaurato un buon rapporto- costruttivo e leale- con il Direttore, che è stato comunque rimosso dal suo incarico. Non c’è- non ci può essere- alcuna valutazione sul merito del nome annunciato: ma che, in questo “frattempo”, i Rappresentanti dei Lavoratori non abbiano un interlocutore operativo nella Fondazione è un fatto oggettivo. Critichiamo il modo e non partecipiamo alla polemica politica: ci limitiamo a chiedere trasparenza, sempre e comunque, su tutti gli atti, insieme ai lavoratori e alle lavoratrici, perché siamo convinti, da sempre, che la trasparenza sia alleata delle buone ragioni di chi lavora seriamente.
Non sarebbe male se chi ricopre cariche di Governo abbia una maggiore attenzione agli effetti di questo o quell’annuncio. Comunque, quello che conta è avere un confronto a breve, urgente: per garantire la prosecuzione del lavoro fatto. Un esempio su tutti: al prossimo 20 ottobre scadranno i contratti a tempo determinato per il personale tecnico del palcoscenico del Goldoni ed è ovvio che una soluzione vada trovata prima, perché il 22ottobre dovrebbe essere allestito lo spettacolo di Alessandro Preziosi, perché senza il personale di scena non ci sono spettacoli! Ma su questo tema ci eravamo confrontati positivamente con la Fondazione, al fine di intraprendere un percorso di stabilizzazione stagionale, stabilizzazione anche della capacità di produrre spettacoli ed eventi, allargandone le potenzialità, aprendo davvero il Teatro alla Città… Con e oltre “Effetto Venezia”. Sullo sfondo l’annoso e mai risolto problema dei finanziamenti: non abbiamo registrato passi avanti e gli annunci, anche per questo tema, rischiano di creare confusione piuttosto che individuare e perseguire soluzioni concrete al problema. Il Goldoni è un Teatro di Tradizione, come ce ne sono altri 28 in Italia: nessun Teatro di Tradizione si finanzia con i Fondi Europei…Che possono essere benvenuti per realizzare attività aggiuntive, ma che non risolvono e non risolveranno la necessità di finanziamento per la realizzazione di un Programma di Spettacoli- il famoso Cartellone- che a Livorno e nelle maggiori città della Toscana e d’Italia, i cittadini attendono.
I Lavoratori e le lavoratrici del Goldoni, e noi con loro, non vorremmo deludere in alcun modo le aspettative dei livornesi che al loro teatro sono affezionati. Il precedente direttore ha risollevato le attività del teatro a costo zero, in quanto dipendente del Comune: se il problema sono le risorse, ci chiediamo il perché sia stata operata la scelta di rinunciare a una risorsa già disponibile. Pronti a confrontarci subito su questi temi e su tutti gli altri che possono avere incidenza sul Lavoro: un Lavoro a cui siamo comunque attaccati con le unghie e con i denti.
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