“La Toscana dei diritti conferma il suo impegno per rendere più forte l’azione delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”. L’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini annuncia la decisione della giunta di rinnovare per il 2022 il sostegno, attraverso 100mila euro di risorse regionali, alla rete Re.a.dy, il network italiano – che la Toscana nel 2006 contribuì a fondare – delle Regioni, Province ed enti locali per la promozione dei diritti delle persone Lgbtqia+ e il contrasto dell’omolesbobitransfobia.
“Con questa legislatura – spiega l’assessora, che ha anche la delega all’attuazione della legge regionale 63 del 2004 (contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) – abbiamo aumentato le risorse a disposizione delle amministrazioni aderenti e il nostro lavoro per allargare la rete sta portando risultati significativi”.
All’avvio del mandato dell’attuale amministrazione regionale gli enti toscani che facevano parte di Re.a.dy. erano circa quaranta, oggi sono più che raddoppiate e hanno raggiunto quota 88.
“La Toscana – sottolinea Nardini – è la regione con il maggior numero di amministrazioni che hanno deciso di far parte della rete. E tra il 2019 e il 2021 per ben due volte, a Monte San Savino e Volterra, l’incontro annuale si è tenuto nel nostro territorio regionale”. “Sono tutti segni tangibili del radicamento del lavoro fatto, assieme a quello di tantissime amministrazioni locali, per rafforzare e diffondere la cultura dei diritti e la battaglia contro le discriminazioni”, prosegue, ricordando come “l’impegno su questi temi ha conosciuto un ulteriore rafforzamento con l’istituzione del Tavolo di consultazione permanente con le associazioni Lgbtqia+”.
Re.a.dy. nasce con l’obiettivo di favorire politiche e attività di sensibilizzazione e informazione a livello locale, diffondendo buone prassi sui territori, al fine di contrastare le discriminazioni e promuovere una cultura di rispetto. La Regione Toscana svolge il ruolo di coordinamento a livello regionale dei soggetti aderenti.
“La Toscana – conclude l’assessora – è orgogliosamente terra di diritti da sempre. Siamo stati i primi a dotarci di una legge regionale contro discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere e vogliamo continuare a lavorare su questa strada, sostenendo il lavoro delle amministrazioni per rafforzare la capillarità delle azioni e rendere sempre più strutturato un dialogo con il mondo associativo Lgbtqia+”.
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