Sono tornate al mare questa mattina tre piccole tartarughe della specie Caretta caretta raccolte lo scorso novembre nella primissima fase della loro vita a seguito di mareggiate lungo le coste della Versilia e del ponente ligure e curate in questi mesi dallo staff medico-veterinario e acquariologico dell’Acquario di Livorno – Centro Recupero e Riabilitazione per Tartarughe Marine. Speciale ospite a bordo, all’evento ha partecipato la conduttrice Donatella Bianchi con la troupe di Linea Blu che dedicherà a questo importante momento una parte del servizio sulla Versilia e sull’Oasi WWF dei Ronchi in onda su Rai 1 il prossimo 10 agosto. Il rilascio, avvenuto al largo di Marina di Carrara, si è svolto grazie alla preziosa collaborazione con la Direzione Marittima di Livorno e della Capitaneria di Porto di Marina di Carrara che ha messo a disposizione i propri mezzi navali, alla presenza della dottoressa Maria Letizia Franchi come Responsabile del Settore Mare di ARPAT, e grazie anche al supporto fornito nell’occasione dalla Corporazione dei piloti di Marina di Carrara. Le operazioni di recupero e rilascio delle tre tartarughe rientrano tra le attività dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB) di Regione Toscana. Quest’ultima si avvale di una rete di vari soggetti (università, ASL, IZS, associazioni ed altri), coordinata da ARPAT. Insieme si occupano sia del recupero degli esemplari spiaggiati o in difficoltà, vivi o morti, che dell’attività di monitoraggio dei nidi di tartaruga marina Caretta caretta. La storia di questi tre esemplari è piuttosto particolare: tutti e tre sono infatti arrivati all’Acquario di Livorno pressoché neonati e quindi in una fase di vita molto delicata che hanno brillantemente superato grazie alle cure ricevute. Le operazioni di recupero, in tutti e tre i casi, sono stati coordinati da Arpat. Il primo, cui è stato dato il nome Marina, è stato portato all’Acquario di Livorno il 27 Ottobre 2023, dal “Bagno Felice” di Marina di Pietrasanta da Gianluca Giannelli, responsabile dell’Oasi WWF dei Ronchi. Presentava alcune anomalie motorie oltre ad essere fortemente debilitato. All’arrivo pesava solo 14,4 grammi con un carapace di 3,3 per 2,5 centimetri, motivo per cui è stato posto subito per una notte in incubatrice per aiutare la prima fase di ripresa. Il giorno successivo, ritrovata una buona vitalità, è stato messo all’interno di una vaschetta galleggiante dove ha mostrato di avere appetito iniziando ad assaggiare i piccoli bocconi di gambero e gonadi di aringa. Nel corso dei mesi ha mostrato un accrescimento continuo, a tratti regolare, i cui dati sono ancora in fase di elaborazione. Attualmente il piccolo pesa 1,056 grammi e misura 19 cm di lunghezza e 18 cm di larghezza. Solo dopo un paio di giorni, il 29 ottobre, sempre Giannelli, contattato da Arpat perché intervenisse al recupero, un secondo esemplare neonato, chiamato successivamente Lerici era stato ritrovato presso il molo di Lerici (SP) in uno stato di quasi immobilità e scarsa reattività. L’esemplare, piuttosto magro, è stato affidato alle cure dell’Acquario di Livorno: all’arrivo il piccolo pesava 18,4 grammi con un carapace di 4 per 3,1 centimetri. Posto anche lui per una notte in incubatrice per tentare di fargli riprendere vitalità, il giorno successivo è stato messo all’interno di una vaschetta galleggiante dove ha iniziato a sbocconcellare gradualmente il cibo offerto. Sebbene inizialmente più timido di Marina, anche Lerici nel corso dei mesi ha mostrato un accrescimento continuo, a tratti regolare, i cui dati sono ancora in fase di elaborazione. Attualmente pesa 1,008 grammi ed ha una lunghezza di 18,4 cm ed una larghezza di 17. L’ultimo “neonato” di tartaruga è arrivato all’Acquario di Livorno il 4 Novembre 2023 dal “Bagno Acacia” di Donoratico. Anche in questo caso Arpat, su segnalazione della Capitaneria di Porto, si è attivata per trovare il sistema più rapido per poter trasportare il piccolo esemplare presso l’Acquario di Livorno e lo ha quindi affidato all’Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente (Anpana).Denominato Onda dal bimbo che lo aveva ritrovato insieme al padre, il piccolo esemplare aveva un’età di circa due mesi, era in uno stato di forte deperimento ed era ricoperto di piccoli crostacei della specie Lepas anatifera. All’arrivo pesava 26,6 grammi con un carapace di 5,2 x 5 centimetri. Immediatamente liberato dai crostacei, è stato posto come gli altri per una notte in incubatrice e il giorno successivo è stato spostato nella vaschetta galleggiante, dove ha mostrato immediatamente di gradire il cibo offerto, costituito da pezzi di gambero e gonadi di aringa. Sebbene Onda si sia dimostrato più vorace ed attivo rispetto agli altri due esemplari, nel corso dei mesi successivi ha mostrato un accrescimento continuo, ancora in fase di elaborazione, assolutamente confrontabile con quello di Marina e Lerici. Attualmente pesa 1,100 grammi e misura 19cm di lunghezza e 18 cm di larghezza
Lascia un commento