Un incensurato: la persona finita nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario per la morte del camionista georgiano Zviadi Khurtsidze, il 39enne ucciso con un colpo mortale sotto casa sua in via Roma lo scorso 6 febbraio. A distanza di circa un mese spunta un sospettato, iscritto però nell’immediatezza dei fatti. Nello svolgersi delle indagini infatti il cerchio si è stretto attorno al nome di un presunto assassino. Il primo, ed unico al momento inquisito, è una persona apparentemente insospettabile, non è un pregiudicato . Da quanto emerge l’indagato risulterebbe essere di nazionalità italiana, più vecchio della vittima, e non è escluso che possa essere livornese.
Quello che sembra però inconfutabile è che, la persona iscritta nel registro degli indagati, di cui al momento non è stata resa nota l’identità, non risponde al classico identikit del killer trapelato in prima istanza.
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