Sono stati i vertici Usl ad allertare gli investigatori delle morti sospette: la segnalazione ai Nas dei decessi che hanno lasciato non poche perplessità ai sanitari del reparto di rianimazione dell’ospedale di Piombino, è partita dall’Azienda sanitaria. Lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa, Maria Teresa De Lauretis, direttore generale dell’azienda Asl nordovest.
“Ci siamo insospettiti il 9 gennaio 2015 a seguito di un caso di emorragia acuta avvenuta ad una paziente ricoverata. Le analisi specialistiche hanno poi evidenziato la presenza di tracce di eparina. Da qui, il 14 marzo, siamo arrivati alla conclusione che ci poteva essere un intervento esterno alla morte del paziente – ha detto la direttrice – e siamo andati a cercare se ci fossero stati altri casi di sangue non coagulato. Ne abbiamo trovati altri 8.
A questo punto abbiamo fatto la segnalazione ai Nas e il 18 maggio presentato denuncia alla procura, segnalando i dubbi sul decesso e sugli 8 casi precedenti per sanguinamenti inspiegabili. Negli anni antecedenti al 2014 c’erano stati altri casi di decessi per lo stesso motivo, ma all’epoca erano in carica altri direttori ed altro primario, spetterà agli investigatori, approfondire i casi con i funzionari di allora” – conclude la direttrice De Lauretis.
Ma le dichiarazioni che più hanno colpito i presenti, è il forte sospetto nutrito dal primario del reparto di rianimazione Michele Casalis, che l’infermiera Fausta Bonino non sia effettivamente la colpevole del decesso dei 13 pazienti spirati per emorragia non coagulata. “Un’infermiera modello – ha spiegato con le lacrime agli occhi il primario – un’assistente sanitaria che ognuno di noi vorrebbe avere a suo fianco durante un ricovero in ospedale”.
Visualizza le interviste VIDEO al primario del reparto di terapia intensiva dott. Michele Casalis ed alla direttrice generale della Asl area nord ovest dott.ssa Maria Teresa De Lauretis.
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