“Dobbiamo definire quale deve essere la missione dei porti toscani dentro il quadro nazionale ed europeo. Chiedo al Governo di studiare insieme a noi e di produrre insieme un documento che indichi la strada da percorrere. Se il ministro Del Rio vorrà raccogliere il mio invito sono disponibile a mettermi al lavoro da subito in questa direzione. La Toscana ha interesse a presentarsi come un’unica autorità portuale che gioca un ruolo in rapporto con il nord, e grazie alla Tirrenica, anche con il sud”.
È questa la proposta che il presidente toscano, Enrico Rossi, ha formulato a Livorno nel corso delle conclusioni del convegno dedicato alla portualità e al suo futuro, organizzato da Asamar, l’associazione degli agenti marittimi.
Dopo aver ricordato che un’iniziativa analoga è stata presa da Liguria, Lombardia e Piemonte e che anche le Regioni adriatiche ci stanno pensando, ha detto che la Toscana vuol essere almeno la terza a farlo.
“Anche alla portualità toscana – ha sottolineato Rossi – deve essere consentito di giocare la propria partita, che è quella della competitività dei propri scali. Forse scontiamo qualche ritardo e il municipalismo ha rappresentato un freno, ma quando si capisce che è necessario fare, allora mettiamo gli stivali delle sette leghe e ci muoviamo veloci. Così anche grazie a voi stiamo facendo sulla costa, dove mi pare che gli imprenditori abbiano raccolto la sfida della competitività e del confronto con i migliori scali europei. Ora serve un’iniziativa che guardi a Nord est e al Brennero e pensiamo di giocare un ruolo di supporto anche nei confronti della ferrovia Pontremolese, verso la quale c’è interesse da parte di Liguria ed Emilia”.
Il presidente si è infine detto convinto che una parte decisiva può essere giocata anche da Rete Ferroviaria Italiana e dal porto di Piombino, invitando a far sì che “il tema del mercato entri a pieno titolo in un dibattito che vedrà la Regione protagonista, anche perché il porto di Livorno ha un indubbio rilievo nazionale”.
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