L’intervento, eseguito in pochi minuti all’ospedale di Livorno, ha permesso la disostruzione meccanica dell’arteria basilare e la piena ripresa di un uomo milanese.
Un coagulo di sangue della grandezza di oltre 5mm che aveva ostruito l’arteria basilare di un paziente di 62 anni è stato estratto per via endovascolare a tempo di record all’ospedale di Livorno salvando l’uomo da morte certa e garantendogli un pieno recupero. L’embolo, staccatosi probabilmente dal cuore e arrivato ad ostruire una delle principali arterie del cervello, è stato rimosso meccanicamente in pochi minuti attraverso una efficiente catena di soccorso partita dal 118 e terminata, dopo essere passata dal Pronto Soccorso e dalla consulenza della Neurologia, nella sala interventistica della Neuroradiologia grazie a una tecnica garantita solo in quattro centri specialistici nella nostra Regione.
“In questi casi – spiega Daniele Prosetti, direttore della Neuroradiologia livornese – ogni attimo è prezioso. Per ogni minuto di interruzione dell’afflusso di sangue al tessuto cerebrale si perdono circa 2 milioni di neuroni. È chiaro che per offrire maggiori possibilità di un pieno recupero funzionale tutti i soggetti coinvolti devono coordinarsi al meglio per ridurre i tempi di intervento. Dimettere in piedi ed in buona salute una persona che altrimenti avrebbe rischiato di morire, ci gratifica degli sforzi fatti per migliorare e rendere più efficienti i nostri servizi”.
L’uomo, milanese di nascita, è arrivato circa dieci giorni fa al Pronto Soccorso con evidenti sintomi di ictus. “La prima cosa da fare davanti a queste situazioni – dice Giuseppe Meucci, direttore della Neurologia – è capire la causa del problema ovvero se dovuto ad una ischemia (ovvero ad una ostruzione di un vaso sanguigno) oppure ad una emorragia. Solo dopo questa verifica si può intraprendere il percorso migliore. Nel caso specifico è stato individuato il coagulo e sono quindi state avviate tutte le procedure necessarie ad una sua rimozione in tempi brevissimi che hanno permesso un pieno ripristino di tutte le funzioni neurologiche e quindi la ripresa, in pochi giorni, di una vita normale”.
“Anche in questo caso – sottolinea Sabina Sanguineti, direttore dell’ospedale di Livorno – l’elevato livello di professionalità degli operatori presenti nel nostro presidio ospedaliero, e l’ottimo coordinamento delle équipe, hanno dimostrato la potenzialità dell’offerta sanitaria che l’ospedale di Livorno è in grado di assicurare”
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