Calambrone – Occorrerà attendere ancora un paio di settimane per avere certezze sulle cause del decesso della piccola Samantha. I medici legali di primo impatto non hanno riscontrato traumi particolari agli organi interni, anche se c’è una sospetta emoraggia intorno al tronco encefalico. Sono in corso analisi specifici su campioni di tessuti prelevati, che richiedono alcuni giorni per avere i risultati definitivi. In particolare occorrerà aspettare l’istologia definitiva sui polmoni.
Per il momento contro il 33enne serbo ci sono le testimonianze della madre di Samantha che ha raccontato ai carabinieri di Tirrenia i contunui maltrattamenti che madre e figlia subivano periodicamente, che tuttavia tovano conferma dalle tante ecchimosi presenti sul corpo della piccola. Dall’impronta evidente, della suola di una scarpa sull’addome, agli ematomi sulla faccia e sulle gambe.
Un’inferno in cui Samantha era precipitata insieme alla madre che, dopo aver conosciuto Krstic su una chat aveva lasciato il marito in Ligura per trasferirsi con lui a Calambrone.
Una situazione dalla quale Francisca non riusciva ad uscire. La madre e la sorella di Krstic qualche giorno fa avevano lasciato la fatiscente residenza di viale del Tirreno proprio per l’eccessiva violenza dell’uomo.
Ma Francisca anche se aveva paura, aveva continuato a vivere con lui. Nei giorni scorsi aveva rasato la testa alla sua bambina per evitare che la prendesse per i capelli. Non era nuovo alla violenza Tonino. Già in passato, a Prato, era finito in carcere, dopo alcune denunce per maltrattamenti.
Circa due mesi fa, Francisca, a seguito di violenze subite, si era rivolta all’ospedale di Livorno, ma non ha voluto formalizzare querela nei confronti del compagno. Nonostante ciò i carabinieri, l’avevano comunque denunciato. Anche per questo, il gip mercoledi notte ha convalidato l’arresto, disponendo che l’uomo fosse detenuto in cella di isolamento. L’accusa a carico di Tonino Krstic, che ha respinto con fermezza ogni responsabilità, è di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
L’ipotesi più plausibile determinata dalle indagini è che il decesso sia stato causato dai prolungati maltrattamenti subiti dalla piccola. Secondo gli inquirenti, la condizione di degrado in cui era costretta a vivere, accompagnata alle violenze fisiche, potrebbe esserle stata fatale.
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