Il Comitato Portuale di Livorno ha approvato il bilancio consuntivo 2015 dell’Autorità Portuale che include spese in conto capitale per quasi 34 milioni di euro di cui 34 milioni per gli interventi infrastrutturali e 13 milioni per spese correnti., con un incremento complessivo di 12 milioni rispetto all’anno precedente. ««L’amministrazione – ha specificato il commissario straordinario dell’ente portuale di Livorno, Giuliano Gallanti – ha speso di più rispetto all’anno passato in infrastrutture e dragaggi. Il bilancio è il frutto di un attento lavoro di squadra che non ha trascurato nessuna voce: oggi continuiamo a investire sul territorio, non esitando a utilizzare, quando necessario, la parte disponibile dell’avanzo di amministrazione pur migliorare l’infrastrutturazione del porto ed i suoi fondali, così da creare nuove opportunità di lavoro».
Sul fronte delle entrate, nel 2015 l’Autorità Portuale labronica ha incamerato 39 milioni di euro, di cui 18,9 milioni dalle tasse sulle merci imbarcate e sbarcate, di ancoraggio ed erariali, 12,9 milioni da proventi relativi alla riscossione dei canoni demaniali (tra concessioni, occupazione temporanea e accosti pubblici). In diminuzione, invece – ha reso noto l’Autorità Portuale – le entrate in conto capitale, principalmente a causa della mancata assegnazione del fondo Iva, la cui ripartizione tra i porti è proporzionale rispetto ai livelli di traffico di ogni singolo porto: «rispetto ai 5,5 milioni di euro ricevuti dallo Stato l’anno scorso, quest’anno – ha sottolineato l’ente livornese – non è arrivato niente, senza alcuna giustificazione formale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze».
Il bilancio consuntivo 2015 presenta un saldo finale di cassa di 85 milioni di euro e un avanzo di amministrazione complessivo di 46,746 milioni di euro, di cui una parte vincolata per quasi 22 milioni e una parte – 10,8 milioni – destinata a copertura del disavanzo del bilancio di previsione 2015.
«Dal bilancio – ha osservato il dirigente amministrativo dell’Autorità Portuale, Simone Gagliani – emergono due dati fondamentali: primo di tutto, un controllo rigoroso delle spese di gestione, risultate minori rispetto a quelle preventivate nel bilancio di previsione, e secondo una aumentata capacità di spesa per il miglioramento del porto. I dati contabili dimostrano la virtuosità della gestione portata avanti dall’ente».
Il Comitato Portuale ha approvato anche all’unanimità la relazione sulle attività svolte nel 2015, che è stata illustrata dal segretario generale dell’Autorità Portuale: Massimo Provinciali ha parlato di un momento particolarmente positivo per Livorno e, ricordando che si è in attesa della riforma della legge 84/94 sui porti, ha comunicato «che sono stati completati quasi tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati di raggiungere nel Piano Operativo Triennale 2013-2015, completato all’85%».
Inoltre, in qualità di presidente di ALP, la società che ai sensi dell’art.17 della legge è autorizzata a fornire manodopera in porto, Provinciali ha evidenziato che è stato «praticamente azzerato il ricorso alle giornate di mancato avviamento. Nell’ultimo mese – ha precisato – l’indennità di mancato avviamento al lavoro è stata chiesta soltanto per 13 giornate: si tratta di un risultato che ha sorpreso persino il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».
Nel corso della seduta odierna il Comitato Portuale ha poi espresso a maggioranza parere favorevole alla erogazione per il 2016 di 320mila e 180mila euro a favore rispettivamente della Compagnia Portuale Livorno e di Uniport. Le erogazioni, destinate alla formazione del personale, sono state messe a disposizione delle due società grazie all’art. 15 bis dell’articolo 17 della legge 84/94 che consente all’authority portuale di usare fino al 15% delle proprie entrate a sostegno dell’articolo 17 e degli articoli 16 per iniziative a favore della occupazione o di incentivazione al pensionamento dei dipendenti, e per esigenze di formazione. Si tratta della seconda tranche dei contributi di cui hanno goduto le due società, aiuti che sono stati rilasciati condizionatamente alla riduzione della manodopera impiegata di almeno il 5% per ogni anno di riconoscimento del beneficio.
Intanto La Commissione Consultiva ha espresso all’unanimità parere favorevole alla delibera che dispone il rinnovo annuale dei “permessi” per lo svolgimento delle operazioni e dei servizi portuali ai sensi dell’articolo 16 della legge 84/94. Ne usufruiranno diverse società. Con riferimento alle operazioni portuali, sono state rinnovate per un anno le autorizzazioni alla Compagnia Portuale Livorno, alla Uniport, alla Seatrag, alla Mediterranea Trasporti, alla Sealiv Srl e alla Livorno Reefer Terminal. Le prime tre potranno svolgere le operazioni portuali per tutto il ciclo operativo, le ultime tre solo con riferimento al deposito e alla movimentazione.
Rinnovi pluriennali, invece, per i Fratelli Bartoli e per LTM (tutto il ciclo operativo). Solo per Seatrag l’autorizzazione è stata rilasciata a maggioranza con il voto contrario di quattro rappresentanti dei lavoratori sindacali. La società otterrà da Sintermar l’appalto per segmenti del ciclo operativo su cinque linee di navigazione gestite dall’armatore Grimaldi. Le navi sono quelle con origine e destinazione Barcellona, Tangeri, Cagliari, Olbia e Palermo, sulle quali la Seatrag svolgerà per conto dell’articolo 18 attività di carico/scarico, rizzaggio e derizzaggio (e in alcuni casi di rallaggio), di camion e rimorchi.
Inoltre, sul fronte dei servizi portuali, via libera, per il solo 2016, al Consorzio Trasportatori Portuali Riuniti (trasferimento merce). al Corpo Vigili giurati Spa (vigilanza e controllo della merce), alla Mito Srl (trasferimento merce) e alla Inter Repairs Nord Srl (controllo della merce). Semaforo verde anche per la Co.Re. Mas. Srl. e la Compagnia Portuale Livorno, mentre la Bettarini e figli Srl è stata autorizzata a svolgere attività connesse al trasferimento della merce.
La riunione odierna si è chiusa con il rilascio in favore della società Cantiere Navale Salvadori Srl di una nuova concessione demaniale marittima di 10mila metri quadri presso la Darsena Calafati, comprensiva dello specchio acqueo. L’Autorità Portuale ha rilevato che la delibera, approvata all’unanimità, è particolarmente importante perché consentirà una serie di soluzioni a catena: prima fra tutti il trasferimento del bacino galleggiante “Ercolino II” dall’accosto precario della Calata Bengasi alla sua sistemazione definitiva, ovvero quella data in concessione oggi presso la Darsena Calafati, destinata dal Piano Regolatore Portuale all’attività cantieristica. Non appena il bacino “Salvadori” sarà spostato nella nuova area, l’authority potrà poi completare le opere di adeguamento funzionale e approfondimento della Calata Bengasi, restituendo quella banchina ai traffici ro-ro, con effetti positivi per l’operatività del porto.
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