L’assessore Francesca Martini ha partecipato alla Cabina di regia che monitorerà il processo di riqualificazione e rilancio industriale dell’intera area: “Massimo impegno per coinvolgere quante più aziende possibili. Il tempo stringe”.
Mercoledì prossimo, 4 maggio, Invitalia aprirà ufficialmente la call riservata alle imprese interessate ad investire sul territorio livornese. Un primo passo in vista delle manifestazioni di interesse che dovranno essere completate entro fine mese. Per partecipare alla call sarà sufficiente compilare il form sul sito di Invitalia. Sul piatto ci sono 20 milioni di euro, stanziati da governo e Regione, destinati ad incentivare le realtà produttive che vorranno creare occupazione in quest’area di crisi complessa.
“La principale novità – sottolinea Francesca Martini, assessore comunale alle Attività produttive – è che, a differenza di quanto ipotizzato negli incontri di gennaio, saranno ammesse ai contributi statali e alle agevolazioni regionali anche le imprese del turismo, oltre a quelle estrattive, manifatturiere, dei servizi alle imprese e che si occupano di produzione energetica”.
Al termine della call verrà redatto il piano di rilancio industriale dell’area livornese.
“Il nostro obiettivo – aggiunge Martini – è attrarre imprese di qualità. Il tempo stringe: dobbiamo fare una campagna di comunicazione informazione a tappeto insieme a Invitalia per far conoscere queste importanti opportunità. Il Comune allestirà un info point per l’area livornese, in costante collegamento con gli esperti Inviatlia e promuoverà azioni per semplificare al massimo tutte le procedure burocratico amministrative alle imprese che che vorranno investire”.
Nel corso della Cabina di regia, è stato poi fatto il punto sull’accordo di programma per lo sviluppo del porto di Livorno.
Ai 200 milioni già stanziati dalla Regione e ai 287 messi sul piatto dall’Autorità portuale si sono aggiunti, ieri sera, i 50 milioni di cofinanziamento deliberati dal Cipe.
“Si tratta di un’ottima notizia – conclude Martini -. Il lavoro viene prima di tutto. A questo punto il progetto Darsena Europa ha quasi le carte in regola per partire, ma andrà governato con attenzione affinché dia le risposte, soprattutto occupazionali, che noi tutti auspichiamo”.
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