Beni e conti correnti per un totale di 11 milioni sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza alla società Cesena Calcio, all’ex presidente della squadra Igor Campedelli e ad altre 5 persone coinvolte nell’inchiesta della procura di Forlì sulla squadra romagnola.
Gli indagati, secondo l’accusa, attraverso una serie di raggiri contabili e amministrativi, avrebbero svuotato le casse del Cesena creando fondi neri che finivano sui propri conti correnti. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Gip Luisa Del Bianco su richiesta del procuratore Sergio Sottani.
le accuse — Oltre a Campedelli, sono coinvolti 4 imprenditori e 2 commercialisti di Cesena i quali, approfittando degli incarichi all’interno del club, avrebbero messo in atto la frode fiscale. Le accuse sono di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento Iva, simulazione di reato, appropriazione indebita, riciclaggio e falso in bilancio.
i beni sequestrati — La decisione della procura di richiedere il sequestro preventivo di 11 milioni di euro è stata presa per evitare il rischio che gli imputati facessero sparire beni mobili e immobili. Accogliendo la richiesta, il Gip ha dunque disposto il sequestro di tutti i beni delle 3 società coinvolte – oltre al Cesena Spa, la Villa Turi srl e la Double T srl – e di sei dei sette imputati (oltre a Campedelli, Potito Trovato, Coclide Mastrorazio, Luca Leoni, Luca Mancini e Maurizio Marin). Si tratta di 65 conti correnti, 34 depositi titoli e 6 cassette di sicurezza detenuti in 44 banche italiane, 19 fabbricati e 14 terreni in Romagna e a Milano, un’autovettura, 29 quote di società romagnole, ravennati, di Roma e Milano per oltre 144mila euro.
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