Sono da poco passate le 11 di Lunedì 9 Maggio. Filippo Nogarin ha appena concluso la riunione in Comune con i capigruppo, quando mette on line il seguente messaggio: «In nome della massima trasparenza ho deciso di pubblicare quanto ricevuto dalla Procura della Repubblica di Livorno, a conferma di quanto pubblicamente e ripetutamente dichiarato, cioè che le contestazioni afferiscono al “concorso in bancarotta fraudolenta” legata all’avvio del concordato preventivo di Aamps».
Indagato per bancarotta fraudolenta, dunque. Un atto di trasparenza – secondo il sindaco pentastellato – nell’ambito della maxi indagine che riguarda i conti della società dei rifiuti partecipata al 100% dal Comune di Livorno nella quale compaiono diciotto nomi tra politici della nuova e vecchia amministrazione, manager e dipendenti pubblici.
Nogarin nel messaggio ripercorre – senza citare la data della ricezione dell’atto che dice di aver ritirato sabato scorso – gli articoli della legge fallimentare che fanno riferimento al reato che gli viene contestato, e più precisamente alla stabilizzazione dei 33 precari di Aamps – siamo a gennaio – quando era già stato dato mandato al Cda di presentare la richiesta di concordato preventivo e dunque per la Procura la situazione dell’azienda era già critica.
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