Operazione dei carabinieri di Livorno e della Guardia di finanza di Pisa: sequestrati 65 kg di droga in Toscana.
Tutto è partito da un cadavere trovato a Ginestra Fiorentina lo scorso dicembre: Giuseppe Raucci, 48 anni pratese, residente a Camaiore con interessi su Livorno, il cui corpo è stato ritrovato esamine all’interno della sua auto. L’omicidio alla base della vasta indagine, ha portato a 20 ordinanze di misura cautelare di cui 6 in carcere e 14 ai domiciliari, e alla scoperta di un grosso affare di droga organizzato da due gruppi criminali, uno calabrese e l’altro livornese.
In totale sono stati sequestrati 65 kg di droga. Nove delle venti misure sono state seguite a Livorno e tra gli arrestati c’è anche un dominicano che ha svolto un ruolo chiave nella vicenda. Una complicata storia iniziata il 25 novembre quando Raucci e il domenicano si recano su commissione a Roma per acquistare 3 kg di cocaina. I due, broker della droga secondo le indagini dei carabinieri, sono stati ingaggiati dal gruppo calabro-livornese per acquistare la droga da alcuni colombiani in permanenza a Roma: un carico da 35.000 euro che poi doveva essere distribuito in Toscana. I due si recano a Roma, prendono la droga e consegnano i soldi, ma quando tornano in Toscana si scopre che in realtà i 3 chili di cocaina sono semplicemente zucchero pressato. I mandanti calabresi e livornesi vanno su tutte le furie e cominciano a mettere sotto pressione i due, ma iniziano anche a sospettare che siano coinvolti nella truffa.
I due broker intanto cercano di darsi da fare in tutti i modi per recuperare i soldi ma non ce la fanno: 35mila euro di droga non sono pochi da trovare.
È il 9 dicembre quando i due vengono convocati a Tirrenia in un residence dai calabresi e dai livornesi: il domenicano viene mandato via, Raucci invece viene prima pestato e poi ucciso, quindi messo nella sua stessa auto, poi abbandonata a Ginestra Fiorentina . Questi i fatti che hanno fatto scattare le indagini che poi si sono diramate in diverse direzioni, portando a scoprire, e quindi a sgominare, la capillare rete di spaccio che oltre a Livorno coinvolge anche le province di Prato, Firenze, Lucca, Pisa, Massa e Pistoia.
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