La Maison du Savon de Marseille in via G. Chiarini, 2 a Livorno, offre una vasta gamma di prodotti naturali e artigianali per il bagno e il benessere quotidiano. Il sapone di Marsiglia è il più antico sapone per l’igiene utilizzato in Francia. E’ il suo processo di produzione detto ” cottura a caldo” a caratterizzarlo nel mondo. L’incisione 72% di olio vegetale o olio di oliva è la garanzia.
La Maison du Savon de Marseille, offre un assortimento di nuovi profumi che uniscono note fruttate come Albicocca tritata, Citronella, Ribes nero, Frutto della passione, Pompelmo, Pomodoro in grappolo, Vite rossa. Altre note con sentori floreali come Palissandro, Legno di sandalo, Papavero, Fiore di cotone, Lilla, Magnolia, Petali di rosa, la Verbena macinata. Note originali profumate come la Fogliadi Riso, l’Epi Fanny, l’Albero del té. Ed infine, le fragranze più sofisticate per le nostre cure come Eterna, Elle, Indian Summer, Lei, Lui, Mamma, Papà, Mistral, Muschio Bianco, Naturale, Angelo e Diavolo !
In tutto, una trentina di profumi che accontenteranno i più giovani, ma anche le persone più nostalgiche che sognano di ritrovare i sentori della loro infanzia!
La storia del Sapone di Marsiglia
Savonnerie artisanale. L’origine del sapone prende vita da un sapone che esiste da migliaia di anni e proviene dalla Siria: il sapone di Aleppo che è composto da una miscela di olio d’oliva e di alloro.
Dopo le Crociate, il processo di saponificazione si sviluppa nell’area del Mediterraneo.
Attraversando l’Italia e la Spagna per poi raggiungere Marsiglia, dove nasce il famoso Cubo di sapone che rapidamente diventa molto popolare.
Presente nei bagni e nelle cucine delle famiglie di tutto il mondo, il sapone di Marsiglia è diventato un prodotto di uso quotidiano. Rinomato, un prodotto unico, naturale e autentico.
Nel corso del tempo, il Sapone di Marsiglia ha subito diverse modifiche degli ingredienti. Nei tempi antichi veniva prodotto con olio, acqua e cenere.
Mentre nel Medioevo, viene aggiunta della calce alle ceneri.
Da allora il sapone di Marsiglia diventa famoso in particolare il suo processo di fabbricazione.
Nel XVI secolo, il porto di questa città diventa la sede principale nella fornitura di materie necessarie per la preparazione del sapone: l’olio di cocco e di palma provenienti dalle colonie.
Nel mese di ottobre 1688, Jean – Baptiste Colbert de Seignelay (figlio di Colbert e Segretario presso la Casa del Re), firma un editto di Luigi XIV, che regolamenta la produzione di sapone. Il rispetto di questo regolamento garantisce la qualità del sapone ed è all’origine del prestigio delle saponerie marsigliesi.
E’ solo nel XIX secolo che la città è vista come il principale luogo di produzione prima di Tolone e Salon de Provence. Spesso utilizzato all’epoca come detersivo per il bucato, il sapone di Marsiglia subisce nel 1950, l’avvento di una forte concorrenza a causa della diffusione dei detersivi per lavatrice.
A seguito di queste innovazioni tecnologiche, con l’arrivo dei detersivi dagli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, la produzione di sapone scende drasticamente.
Ma dopo aver dimostrato le caratteristiche biodegradabili e naturali del prodotto, l’offerta del sapone di Marsiglia si differenzierà dalla concorrenza e cercherà di soddisfarei clienti più esigenti, offrendo prodotti che soddisfano le richieste più specifiche. La produzione è quindi rilanciata .
Purtroppo il termine “Savon de Marseille” non è una denominazione di origine protetta (DOP) ma corrisponde solo a un processo di fabbricazione. Negli ultimi anni, i due maggiori produttori di sapone di Marsiglia si sono uniti per creare un’etichetta “Savon de Marseille” al fine di combattere e far fronte alle contraffazioni del mercato asiatico che utilizza il grasso animale nella fabbricazione di sapone invece degli oli vegetali. Unendosi i produttori di sapone stanno lottando per ottenere la denominazione “indicazione geografica protetta” (IGP). La sigla dimostrerebbe che i saponi commercializzati sotto questo nome sono stati realizzati con oli vegetali adeguati, rispettando le quattro fasi tradizionali della lavorazione del sapone, che impiegano oltre dieci giorni per essere espletate.
Le fasi di lavorazione, definite da un codice convalidato dall’AFISE, sono le seguenti: cottura, salatura della glicerina, lavaggio e colata nelle vasche al fine di ottenere una pasta liscia e cristallina. E’ ammesso il sego sotto riserva di una qualità conforme al Regolamento Europeo (CE 1774/2002) che limita gli additivi e in particolare esclude i tensioattivi di sintesi. Il regolamento definisce inoltre dei limiti all’aggiunta di grassi escludendo ad esempio gli oli acidi con l’eccezione dei residui dell’olio di oliva.
Purtroppo, questo non sempre impedisce le irregolarità e le “imitazioni” del famoso cubo.
Attualmente solo i prodotti alimentari sono protetti dalla “indicazione geografica protetta”. Il governo francese cercherà di accordare questo famoso “certificato” al sapone.
La Maison du Savon de Marseille
Dall’ inizio degli anni ‘80, il mercato del sapone di Marsiglia è stato rilanciato.
Nata nel cuore della Provenza, La Maison du Savon de Marseille , antica saponeria di Marsiglia, specializzata nella creazione di saponi di Marsiglia e saponi profumati, è leader nel mercato francese con più di 250 modelli di saponi dalle profumazioni provenienti dalla città di Grasse.
La Maison du Savon de Marseille offre una gamma di prodotti naturali e artigianali per il bagno e il benessere quotidiano. Autenticità è la parola d’ordine della saponeria sin dal suo inizio e questo è ciò che dà valore al nostro marchio.
Fino al 2009, lo sviluppo era concentrato esclusivamente sui mercati della Provenza. Il primo negozio è apparso nel 2007 a Cap d’Agde.
Da allora, si è creata una rete sotto forma di partnership e franchising che continua a evolversi. Molti negozi stanno emergendo ovunque in Francia e all’estero con la particolarità di avere ognuno l’esclusiva territoriale.
Il marchio conta adesso 18 negozi mono marca in Francia e più di 200 locali in Europa, Africa del Sud e Asia, tra cui il punto vendita di Livorno in via G. Chiarini, 2.
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