Gorgona isola. Bruna, Samuelita, Zazzarra, Valentina, Bunetta, Rosina, Sara e Zaira. Questi sono i nomi degli animali salvati dal macello e che hanno trovato nuova vita sull’isola di Gorgona. Mucche, tori, capre e maiali vivono liberi tra le cure dei detenuti. Il “Progetto Gorgona” è un’innovazione che dovrebbe essere presa come esempio da molte altre strutture italiane per il suo alto contenuto educativo ed i risultati ottenuti nell’ambito della rieducazione dei detenuti.
Per questo da tempo è stato sollecitato il Ministro della Giustizia per intervenire urgentemente ed estendere la tutela anche agli animali non «graziati», disporre il cambio di utilizzo degli animali da produttivo a relazionale-terapeutico e l’apertura dell’isola, quale esperienza di buone pratiche nella relazione umano-animale al mondo esterno come bene comune e laboratorio rieducativo alla non violenza. Di seguito l’appello per Gorgona, sottoscritto da autorevoli personaggi del mondo dell’università, della medicina, della televisione e del giornalismo. Segui il VIDEO di Rai 2.
Appello per Gorgona
Egregi
Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Presidente del Consiglio, Matteo Renzi
Ministro della Giustizia, Andrea Orlando
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti
Presidente Regione Toscana, Enrico Rossi
Sindaco di Livorno, Filippo Nogarin
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Sono universalmente note le difficoltà delle realtà carcerarie italiane nelle quali il sovraffollamento da una parte e la carenza di lavoro (sia all’interno delle carceri che all’esterno di esse) dall’altra, rappresentano elementi di particolare criticità.
Con questo documento desideriamo richiamare la vostra attenzione sul fatto che, in tale drammatico scenario, la realtà dell’isola di Gorgona rappresenta un’interessante e pressoché inedita interpretazione della pena detentiva e in quanto tale – tenuto conto del suo livello di eccellenza sotto il profilo etico e rieducativo per quanto concerne, in particolare, la relazione umano-animale – non deve essere “svenduta” o non tutelata.
Al riguardo basti pensare che:
1. le persone che scontano la pena a Gorgona fanno registrare un tasso di recidiva assai inferiore rispetto a quello che, purtroppo, caratterizza le persone che scontano la “normale” pena detentiva;
2. il consumo di farmaci, e di psicofarmaci in particolare, da parte delle persone che scontano la pena a Gorgona, è molto inferiore rispetto a quello che si verifica nelle carceri chiuse.
Ciò è indubbiamente dovuto a due importanti fattori: le persone detenute in Gorgona:
• svolgono un’attività lavorativa e trascorrono le loro giornate in un regime di ampia libertà e in un contesto di straordinario valore naturalistico (il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano);
• hanno la possibilità di relazionarsi con altri esseri viventi non umani e, in particolare, con i numerosi animali di diverse specie presenti sull’isola che, nel corso del tempo, hanno avuto un indubbio ruolo rieducativo, terapeutico e sociale, attraverso la creazione di un profondo legame empatico-affettivo.
L’esperienza di Gorgona rappresenta, pertanto, un originale e innovativo progetto etico, ispirato al principio del rispetto dell’alterità umana e non umana quale fondamentale e ineludibile premessa per la rieducazione delle persone detenute (articolo 27 della Costituzione Italiana).
L’esperienza di Gorgona è unica anche dal punto di vista degli animali presenti sull’isola, che sono sempre più visti come partner di relazione e non come beni da cui trarre profitto. Tutto questo in un contesto storico, culturale, giuridico e politico in cui la cosiddetta “Questione Animale” sta assumendo una sempre maggiore rilevanza (basti pensare che ad essa è dedicato il VI volume, curato da S. Castignone e L. Lombardi Vallauri, del “Trattato di Biodiritto” diretto da S. Rodotà e P. Zatti).
Sotto quest’ultimo profilo si segnala che:
• il progetto in corso di realizzazione a Gorgona ha contribuito alla stesura della D.G.R. Toscana n. 1233/2014, inerente le “Linee d’indirizzo per l’accesso degli animali d’affezione in visita a degenti presso strutture sanitarie e ospedaliere pubbliche e private accreditate”;
• l’esperienza di Gorgona è stata recentemente messa a frutto per realizzare un corso introduttivo alle Medicine Complementari rivolto al personale sanitario che opera in carcere;
• Gorgona, già da alcuni anni, si è dotata di una Carta dei diritti degli animali, pubblicata nel libro collettaneo “Ogni specie di libertà” (Altreconomia edizioni, Milano 2012), la cui prefazione è stata scritta dal Dott. Carlo Mazzerbo, Direttore del Carcere di Gorgona per circa 20 anni;
• nel corso del 2014 alcuni animali di Gorgona sono stati riconosciuti quali “soggetti rifugiati e cooperatori del trattamento” mediante specifici decreti emessi dalla Direzione del carcere.
È importante, inoltre, ricordare che:
• il Senato Italiano, il giorno 5 maggio 2015, ha approvato una mozione che, tra l’altro, impegna il Governo a “valorizzare e promuovere buone pratiche come l’esperienza di reinserimento e recupero dei detenuti del carcere dell’isola di Gorgona (Livorno) attraverso attività con animali domestici”;
• le associazioni LAV ed Essere Animali, con il dichiarato scopo di salvare l’esperienza di Gorgona, hanno promosso una raccolta di firme che, ad oggi, ha raccolto circa 10.000 sottoscrizioni;
• il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha scritto al Ministro della Giustizia Orlando definendo Gorgona “un modello rispettoso dei principi di Cesare Beccaria, il cui principale obiettivo deve essere il recupero della persona (…), che dovrebbe costituire un riferimento anche per tutti gli altri istituti di pena (…) per il carattere di sperimentalità ed eccellenza che Gorgona rappresenta”.
ALLA LUCE DI QUANTO ESPOSTO VI CHIEDIAMO DI:
1. Tutelare la vita di tutti gli animali presenti sull’isola, riconoscendo la loro soggettività e il loro status di “esseri senzienti” (cosi come affermato nell’articolo 13 del Trattato di Lisbona) e sottraendoli da ogni forma di vendita o sfruttamento per finalità produttive nonché dalla morte per macellazione. Lo sfruttamento e l’uccisione degli animali sono, infatti, incompatibili con la missione istituzionale del carcere.
2. Istituire una fattoria-rifugio didattico-sociale in cui gli animali ospitati siano riconosciuti nella loro essenza soggettiva e, estendendo a tutti gli animali presenti sull’isola i Decreti già emessi, siano esclusi da ogni forma di utilizzo produttivo e morte violenta (dentro e fuori dell’isola). In questo modo si recupererebbe l’esperienza più che ventennale di Gorgona nella relazione umano-animale, facendola diventare punto di riferimento per molte altre realtà e confermando l’importanza della presenza degli animali e il loro insostituibile ruolo come mediatori nei percorsi rieducativo/riabilitativi/terapeutici.
3. Sostenere percorsi didattici, formativi e divulgativi sui temi della relazione nonviolenta umano-animale e della salute olistica, rivolti sia alle persone detenute sia ai numerosi soggetti esterni con i quali Gorgona intrattiene o potrebbe intrattenere proficui rapporti di collaborazione e scambio (scuole, università, strutture sanitarie, aziende, associazioni, reti sociali, ecc.).
4. Valorizzare l’esperienza di Gorgona come Bene Comune, risorsa di interesse regionale e nazionale, garantendo l’accesso sull’isola a un turismo sostenibile e consapevole.
Nutriamo fiducia nella Vostra adesione a tali principi.
I primi sottoscrittori dell’appello per Gorgona
1. Luigi Lombardi Vallauri, Filosofo del diritto
2. Silvia Buzzelli, Docente universitaria diritto penitenziario
3. Licia Colò, Conduttrice televisiva
4. Susanna Tamaro, Scrittrice
5. Maurizio Santoloci, Magistrato
6. Gennaro Francione, Magistrato e drammaturgo
7. Fernanda Lapis, Psichiatra O.P.G. Montelupo Fiorentino
8. Silvio Ciappi, Criminologo
9. Erri De Luca, Scrittore
10. Daniela Poggi, Attrice
11. Giovanna Borgoni, Antropologa con tesi su Gorgona
12. Valerio Pocar, Ex ordinario di bioetica, Garante per la tutela degli animali del Comune di Milano
13. Gabriella Caramore, Saggista e autrice radiofonica
14. Annamaria Manzoni, Psicologa e scrittrice
15. Paolo De Benedetti, Biblista e docente universitario
16. Maria De Benedetti, Saggista, esperta di didattica e formazione;
17. Claudio Guidotti, Ex persona detenuta in Gorgona
18. Marco Romoli, Presidente Associazione Un Tempio per la Pace, Firenze
19. Stefano Rodotà, Giurista
20. Sveva Sagramola, Conduttrice televisiva
21. Maurizio Scordino, Sociologo, direttore del Cepros-Asti Onlus
22. Gloria Germani, Scrittrice e filosofa
23. Ristretti Orizzonti Redazione, Casa di Reclusione di Padova
24. Distretto di Economia Solidale Altro Tirreno, Pisa
25. Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia
26. Redazione di Restiamo Animali, Controradio, Firenze
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