Il tragico caso è quello di una giovane livornese, Veronica Uliveri, perita in un incidente stradale lo scorso ottobre: insieme a lei un giovane amico, Luca Riccomini, salvatosi pur riportando notevoli lesioni e danni. La dinamica del fatto è tale da far scattare, ovviamente, le indagini poi conclusesi in questi giorni, quindi una decina di mesi dopo il fatto.
Eppure, nonostante il tempo occorso per accertare i fatti, a poche ore dall’incidente un giornale locale, tra i più letti a Livorno (ma la cosa accade spesso indipendentemente dalle testate), informava che Riccomini era indagato infilando un sottotitolo perentorio, ben evidenziato e virgolettato, che decretava “al volante c’era lui” ( 13/10/15) : le indagini chiusesi appunto in questi giorni hanno confermato, come il ragazzo aveva sempre sostenuto, che alla guida era invece la povera vittima dell’incidente.
L’articolo, effettivamente, ben spiegava come si trattasse di una pura ipotesi investigativa e anche il fatto che la procedura era utile all’indagato stesso affinchè potesse nominare i propri esperti e difensori.
E allora, ulteriormente, perchè quel virgolettato perentorio e accusatorio che il lettore potrebbe anche aver interpretato, proprio per quelle virgolette,come dichiarazione ufficiale e certa?!
Si dirà, essendo anche i mezzi d’informazione sul mercato e quindi dovendosi accattivare l’attenzione del lettore-cliente, che accade ogni giorno che si sparino articoli che riportano accuse poi svanite nel nulla dinanzi alla riprova dei fatti : si potrà anche ricordare che in genere le accuse sono in evidenza mentre le assoluzioni, o le smentite provate, si ospitano in qualche pagina interna e senza tanto clamore mentre, in questo caso, l’articolo che lo stesso giornale dedicava alla chiusura delle indagini,scagionato quindi Riccomini, era dettagliato e in buona evidenza (forse proprio a causa di quel “al volante c’era lui”
incautamente pubblicato nell’ottobre scorso?!).
Tutto vero, ma rimane il fatto che c’è una differenza enorme tra un personaggio pubblico, come tale sottoposto ovviamente a una maggiore attenzione per quanto anch’egli detentore dei propri diritti, e un
privato peraltro giovanissimo che la sua strada nella vita deve ancora costruirsela e che per una decina di mesi si è portato dietro qualcosa di più di un sospetto, visti i termini assoluti usati pubblicamente contro di lui.
Chi potrà risarcirlo, anche in senso morale, per questo lungo periodo nel quale poteva apparire come colui che cercava di scaricare le proprie responsabilità sull’amica purtroppo mancata?
Chi eviterà, da ora in poi, quel luogo comune in base al quale “si, è stato scagionato, ma…” ?!
Una risposta, da chi di dovere e con tante scuse, questo ragazzo dovrebbe averla.
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