L’istituto giuridico elettorale noto come “referendum” è lo strumento principe della democrazia diretta, tramite il quale si demanda al cittadino senza alcuna intermediazione partitica di decidere circa uno specifico tema.
Questa banale, quindi vera, constatazione è bene ricordarla per respingere, venga dal fronte del SI come da quello del NO, l’odiosa e tarocca pressione che viene esercitata nei confronti di noi elettori affinchè si voti l’uno o l’altro non tanto per la bontà delle specifiche argomentazioni,bensì “ammonendoci” vicendevolmente che optando per l’uno o per l’altro fronte “si manda a casa” Tizio o Caio, attingendo quale spauracchio alla lista di personaggi più o meno in auge e più o meno, a seconda dei gusti, indigeribili.
In verità compagnie scomode, riciclati e ipocriti non mancano a nessuno dei due fronti in campo ma non per questo dobbiamo votare sotto ricatto.
Padrone del mio diritto di voto voterò NO per convinzione, fregandomene allegramente dei tanti e presuntuosi ammonimenti e sperando che altrettanto accada nel campo opposto.
SI o NO che votar si voglia,nessun elettore si “comprometterà” o ,in seguito a questa legittima azione espressione del proprio libero pensiero, si ritroverà costretto in scomode alleanze.
Non lasciamoci quindi strumentalizzare e prendere in giro da chi vorrebbe gestire la nostra libertà di elettori e teleguidarci nella cabina elettorale, pratica che ricorda l’altra grande bufala, quella del cosiddetto “voto utile”, che ad ogni tornata elettorale dai vari fronti ci viene subdolamente prospettata.
In questo senso, a difesa della dignità e della libertà di ciascun cittadino, parafrasando il Duca di Mantova del “Rigoletto”, questa o quella espressione di voto pari sono, purchè compiuta in libertà e alla faccia di certi personaggi.
Gadi Polacco
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