Individuati dalle “Fiamme Gialle” due odontotecnici che esercitavano liberamente attività di dentista. Segnalata in concorso anche la titolare degli studi medici.
Un sessantenne odontotecnico residente nella provincia di Pisa, da oltre vent’anni in attività nel territorio livornese, nonostante nel 2010 avesse già subito una condanna dal Tribunale di Livorno per esercizio abusivo della professione medica, ha continuato ad effettuare otturazioni e riparazioni a pazienti, molti dei quali ignari dell’esercizio improprio dell’attività medica praticata dall’uomo.
Le indagini hanno avuto origine nel maggio scorso, quando la Guardia di Finanza ha intrapreso una verifica fiscale nei confronti di una dentista livornese titolare dello studio medico, alle cui dipendenze lavorava l’odontotecnico indagato.
Gli uomini delle “Fiamme Gialle” per alcune settimane hanno organizzato appostamenti, nel corso dei quali è stato rilevato che l’odontotecnico, nell’arco dell’orario lavorativo, si trovava con i pazienti all’interno dello studio, indossando indumenti sanitari e camice verde, senza che fosse presente la titolare dello studio stesso.
Dalle informazioni acquisite dai clienti il soggetto, abilitato all’esercizio della sola attività di odontotecnico, svolgeva visite ed interventi dentari quali riparazioni ed otturazioni, il cui esercizio è riservato alla specifica competenza del medico odontoiatra.
Il falso dentista è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria labronica per esercizio abusivo della professione medica, in concorso con la titolare dello studio, la quale ha consentito all’odontotecnico di utilizzare la propria strumentazione medica e permesso che visitasse i pazienti e completasse alcune prestazioni di esclusiva competenza di professionisti abilitati.
L’odontotecnico, peraltro, non era il solo a collaborazione con la dentista, la dottoressa infatti, titolare di un’altro studio dentistico a Livorno, si faceva sostituire nella attività odontoiatra da un altro odontotecnico, anch’egli individuato dagli uomini della Guardia di Finanza e pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria.
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