Sottoposto a sequestro, l’appartamento di 158 mq (dal valore complessivo di 300mila euro).
La Guardia di Finanza di Livorno, nei giorni scorsi ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Livorno Beatrice Dani, nei confronti di una donna, funzionario giudiziario del medesimo Tribunale, residente in lucchesia, in servizio fino al 31 ottobre 2013 presso la cancelleria delle esecuzioni mobiliari del Tribunale civile labronico.
Sfruttando il suo ruolo di pubblico ufficiale, la funzionaria, in più occasioni sin dal 2005 si è appropriata di denaro contante, titoli di credito e libretti di deposito bancario intestati a terzi, per una cifra complessiva di oltre 230 mila euro. In alcuni casi, la funzionaria monetizzava titoli o libretti depositati nelle singole procedure versando le corrispondenti somme in ulteriori procedure in favore di creditori pignorati, al fine di coprire gli ammanchi derivanti da proprie condotte illecite.
Ad inchiodare la funzionaria, il rinvenimento presso l’abitazione dell’indagata e nell’autovettura della stessa, di documentazione relativa alle malefatte, costituita prevalentemente da fascicoli giudiziari e altri atti pubblici.
Oltre al peculato, si ipotizzano anche i reati di ricettazione, in quanto la donna è stata trovata in possesso di un documento di identità risultato smarrito a seguito di regolare denuncia, e di truffa aggravata, per aver richiesto e ottenuto con artifizi e raggiri da una donna del 1937 la cifra di 30 mila euro, costituente parte dell’eredità ottenuta da quest’ultima a seguito della morte della figlia.
Sottoposto a sequestro l’appartamento della donna, un’unità immobiliare di 158 mq (dal valore complessivo di 300mila euro) ubicata in una frazione del comune di Lucca.
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