Da tempo stiamo seguendo la vertenza dei lavoratori della Grandi Molini di Livorno, apprezzando la loro pazienza e la loro fiducia verso una soluzione che sembrava alle porte. Ora basta, è il momento di scoprire le carte. Fino al novembre scorso l’Azienda si era esposta dimostrando una volontà inequivocabile di rilanciare lo stabilimento di Livorno una volta ultimati i lavori di ristrutturazione della banchina, ora dice che non ha avuto risposta dall’Autorità Portuale riguardo il proprio piano industriale e che i conti non tornano più. Nel frattempo arriva come un fulmine a ciel sereno la lettera di licenziamento per 30 lavoratori su 45. Nel frattempo, l’Autorità Portuale denuncia l’assenza di un piano industriale, avendo disatteso l’impegni presi per la realizzazione dei lavori, siglati nell’ Accordo alla presenza dell’assessore regionale Simoncini. La conseguenza è che a due mesi di distanza tutto è ancora fermo.” affermano i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Si Toscana a Sinistra. “Il prossimo martedì ci sarà un nuovo incontro con la Giunta regionale e in quella sede deve emergere la massima chiarezza. L’Azienda dimostri di avere intenzioni serie e un piano industriale credibile e l’Autorità Portuale ci dica il motivo per cui non è stato indetto il bando di appalto per i lavori di abbassamento del fondale: manca la volontà o un’intenzione seria dell’azienda? Ci auguriamo un esito positivo per il futuro del Porto di Livorno e per i lavoratori e le loro famiglie. Se si decide di proseguire, andrà garantita ai lavoratori la permanenza del reddito e delle garanzie contrattuali una volta ultimati i lavori.” Una mozione in Consiglio “Da tempo stiamo seguendo la vertenza dei lavoratori della Grandi Molini di Livorno, apprezzando la loro pazienza e la loro fiducia verso una soluzione che sembrava alle porte. Ora basta, è il momento di scoprire le carte. Fino al novembre scorso l’Azienda si era esposta dimostrando una volontà inequivocabile di rilanciare lo stabilimento di Livorno una volta ultimati i lavori di ristrutturazione della banchina, ora dice che non ha avuto risposta dall’Autorità Portuale riguardo il proprio piano industriale e che i conti non tornano più. Nel frattempo arriva come un fulmine a ciel sereno la lettera di licenziamento per 30 lavoratori su 45. Nel frattempo, l’Autorità Portuale denuncia l’assenza di un piano industriale, avendo disatteso l’impegni presi per la realizzazione dei lavori, siglati nell’ Accordo alla presenza dell’assessore regionale Simoncini. La conseguenza è che a due mesi di distanza tutto è ancora fermo.” affermano i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Si Toscana a Sinistra. “Il prossimo martedì ci sarà un nuovo incontro con la Giunta regionale e in quella sede deve emergere la massima chiarezza. L’Azienda dimostri di avere intenzioni serie e un piano industriale credibile e l’Autorità Portuale ci dica il motivo per cui non è stato indetto il bando di appalto per i lavori di abbassamento del fondale: manca la volontà o un’intenzione seria dell’azienda? Ci auguriamo un esito positivo per il futuro del Porto di Livorno e per i lavoratori e le loro famiglie. Se si decide di proseguire, andrà garantita ai lavoratori la permanenza del reddito e delle garanzie contrattuali una volta ultimati i lavori.”
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