Il gesto dei genitori di Andera, il ragazzo rimasto vittima in un incidente stradale in via De Lardarel il 28 gennaio scorso, ha reso possibile il trapianto d’organo a 6 riceventi, tra loro un bambino di un anno d’età. “Questi importanti risultati – spiega Paolo Lopane, Coordinatore dell’Ara Vasta Nord-Ovest dell’Organizzazione Toscana Trapianti (Ott) – sono prima di tutto frutto del senso etico dei nostri cittadini e delle loro famiglie; nel caso di Andrea è doveroso esprimere un ringraziamento speciale alla Famiglia che con lucidità, coraggio e grande dignità ha reso possibile un progetto così ambizioso che ha restituito una prospettiva di vita a sei persone.
Il mio pensiero và anche ai tanti amici e coetanei di Andrea che in quelle lunghissime ore hanno confortato, silenziosi e composti, con la loro presenza la famiglia. Se da una parte è doveroso esprimere uno speciale ringraziamento a chi ha voluto e saputo esprimere un così alto senso di solidarietà umana, dall’altra è altrettanto doveroso ricordare il ruolo dei professionisti. L’identificazione, la segnalazione e la valutazione di un potenziale donatore d’organo ed il prelievo sono fasi di un percorso assistenziale complesso, in particolare quando si tratta anche di organi toracici, come nel caso della notte scorsa, che richiede un livello ottimale di integrazione tra professionisti e una precisa volontà di perseguire l’obiettivo. Sei sono state le equipe chirurgiche intervenute presso il nostro blocco operatorio, di queste due aerotrasportate. Questo non sarebbe possibile senza l’impegno e le capacità professionali dimostrate dal personale Asl.
“Quando l’esito inevitabile di un paziente non può che essere la morte – sottolinea Paolo Roncucci, Direttore dell’Area Critica dell’Azienda USL Toscana nord ovest nonché primario della Rianimazione livornese – è nostro preciso dovere fare il possibile per far valutare alla famiglia l’ipotesi del prelievo a scopo di trapianto: un gesto di grande umanità di cui solo le persone che lo hanno compiuto conoscono a fondo il significato. È quindi principalmente alle tante famiglie dei donatori che nelle nostre stanze hanno preso decisioni tanto difficili quanto importanti che rivolgo il mio pensiero: per loro così come per noi è di conforto pensare che tante persone che non conosceremo mai hanno potuto riavere una nuova prospettiva di vita a partire da quel gesto”.
Ogni cittadino di qualunque età, purché maggiorenne, può esprimere, in qualsiasi momento, la propria volontà in merito alla donazione degli organi. Dichiarare la propria volontà è un gesto che denota un senso di responsabilità e generosità, ma non solo: è anche un gesto di rispetto nei confronti dei propri congiunti. Se un cittadino, infatti, non ha espresso la propria volontà in vita, i familiari si trovano, nel momento del lutto, a dover prendere una decisione sempre molto impegnativa. Per questo è bene che ognuno fornisca, in ogni caso, precise indicazioni. Salvo il fatto che ogni cittadino può modificare, in qualsiasi momento, la propria volontà e la dichiarazione ritenuta valida sarà sempre l’ultima rilasciata.
Chi fosse interessato a dichiarare la propria volontà può farlo rivolgendosi all’Ufficio del Coordinamento della Rete aziendale Donazione-Trapianto all’ospedale di Livorno (donazioni.trapianti@usl6.toscana.it – Tel 0586-223.003) o all’Associazione Italiana Donatori di Organi (Aido) di Livorno (viale Carducci 16 – livorno.provincia@aido.it – 0586-444.555), oppure, ormai in molti Comuni toscani, anche presso gli sportelli anagrafici comunali..
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