Fumata nera per la questione della Grandi Molini Italiani.
Nel corso della riunione che si è tenuta questa mattina in Regione alla presenza del Consigliere per il lavoro del Governatore Gianfranco Simoncini, dell’assessore comunale alle Attività produttive, Francesca Martini, del Segretario generale dell’Autorità portuale Massimo Provinciali e delle rappresentanze sindacali, i vertici dell’azienda hanno ribadito la loro intenzione di proseguire con il piano dei licenziamenti e di non ricorrere agli ammortizzatori sociali.
Una chiusura totale da parte dell’azienda, nonostante il tentativo di mediazione compiuto dalle istituzioni, che hanno chiesto all’Autorità portuale di Livorno di attivare immediatamente le procedure per la progettazione dei lavori di ristrutturazione della banchina utilizzata da Grandi Molini.
“Siamo di fronte a una presa di posizione grave e irragionevole – commenta l’assessore comunale Francesca Martini -. Qui c’è un’azienda, che occupa una posizione strategica sul canale e ha un uso esclusivo della banchina, che decide unilateralmente di chiudere lo stabilimento di Livorno senza tenere conto delle ripercussioni sula vita di 30 lavoratori e delle loro famiglie. Grandi Molini non ha nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di ricorrere alla cassa integrazione speciale prevista per le aree di crisi perché, con la nuova disciplina introdotta dal Jobs act, potrebbe diventare più conveniente assumere nuovo personale nel momento stesso in cui lo stabilimento riprenderà l’attività, piuttosto che tutelare gli attuali dipendenti. Siamo di fronte a un’assurdità normativa”.
Istituzioni e sindacati hanno rinnovato l’appello a Grandi Molini a fare un passo indietro su questa scelta, attivare gli ammortizzatori sociali e ritirare la procedura di mobilità.
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