Il 22 e il 23 marzo 2017 presso la Sala «Baccano » del Centro Marilia in Via Puini, 97 ad Antignano, si terrà la presentazione dei risultati ottenuti da uno degli studi previsti dal più ampio Progetto Interreg Marittimo, vale a dire il programma di Cooperazione instaurato da Italia – Francia in ambito marittimo per la parentesi che si estende dal 2014 – 2020 e che include differenti aree d’interesse tra cui, oltre alla Corsica, alla Provenza e alla Sardegna, anche le coste della Toscana. Un finanziamente complessivo di 280 milioni di euro, per un totale di 38 progetti approvati.
Tra questi, anche quello denominato SEDI.TERRA “Linee guida per il trattamento dei sedimenti dragati nell’area Marittimo”, finalizzato a identificare strategie comuni per prevenire, contrastare e gestire gli effetti negativi dell’insabbiamento dei porti, elaborando linee guida per gestire problemi comuni e lo scambio di conoscenze. I risultati dello studio saranno presentati quindi mercoledì 22 (a partire dalle 8.30 sino alle 17.30) e poi con una coda nella giornata seguente, quando nella mattinata di giovedì 23 marzo sarà organizzata anche un visita al porto di Livorno e alle 12.30 si concluderanno ufficialmente i lavori.
Il partenariato di progetto, il cui capofila è il francese Département du Var della Regione PACA, è composto dall’Istituto Superiore per la Protenzione e la Ricerca Ambientale (l’ente pubblico che svolge attività di ricerca e sperimentazione; conoscitiva, di controllo, monitoraggio e valutazione; consulenza strategica, assistenza tecnica e scientifica, nonché di informazione, divulgazione in materia ambientale) e dall’Institut National des Sciences Appliquées (INSA). Entrambi gli organisimi sono stati incaricati del coordinamento scientifico di un progetto che ha visto coinvolti anche la Provincia di Pisa, la Regione Sardegna, STAtion de REcherches Sous-marines et Oceanographiques (STARESO) e il Département de la Haute-Corse. L’ISPRA, che nello studio specifico si è occupato della problematica della gestione ecocompatibile dei sedimenti post trattamento in relazione ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici, è presente in Toscana fin dal 1993, quando ancora era denominata ICRAM.
Dal 2012 i laboratori della Struttura Tecnico Scientifica sono stati trasferiti in una nuova sede, all’interno dell’area portuale di Livorno. Al suo interno sono tutt’oggi attivi il laboratorio di “contaminazione ambienti acquatici e bioaccumulo” che svolge attività di preparazione ed analisi di campioni, e il Laboratorio di Ecotossicologia, che svolge invece attività di ricerca e monitoraggio della qualità delle acque e dei sedimenti di ambienti marino-costieri, tra cui aree portuali e siti contaminati. Fiore all’occhiello è l’impianto pilota di separazione meccanica, autorizzato dalla Regione Toscana, allestito per la conduzione di prove sperimentali di trattamento di sedimenti marini e fluviali contaminati.
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