Tra le varie corrispondenze dei tifosi amaranto che giungono in redazione (la maggior parte critiche nei confronti del presidente), ne pubblichiamo una a firma di Carlo P. che dopo aver letto l’articolo di Livorno 24 sui consigli del presidente della Virterbese Paolo Camilli ai tifosi amaranto, ha voluto dire la sua sulle critiche contro Aldo Spinelli.
“Dall’alto dei miei decennali trascorsi da tifoso, impegnato a seguire il Livorno, noto molta ingratitudine verso il presidente Aldo Spinelli, colui che ci ha fatto vedere il grande calcio dopo decenni di fallimenti e anonimato. Talvolta provo a mettermi nei suoi panni e devo dire che se fossi stato in lui me ne sarei andato già da tempo, ha avuto anche troppa pazienza a sopportare questa situazione. Non c’è alcuna riconoscenza nei confronti della persona che da diciott’anni ci fa disputare calcio senza patemi d’animo, ci siamo dimenticati le giornate estive trascorse sotto la sede del Tirreno per sapere se potevamo iscriversi al prossimo campionato. Non dimentichiamoci poi quando eravamo in Eccellenza e giocavamo contro lo Staggia Senese, quando la società era in mano a personaggi a dir poco strani come Caresana. Ci hanno deriso in tanti nei campetti dei paesi, gridandoci “Livornesi falliti”, le amarezze demoralizzanti come il 5 a 0 in casa contro il Trento, le prestazioni indecenti di squadre senza capo nè coda, la chiamata a raccolta di Vezio Benetti, durante il TG (con elenco alla mano!!) per salvare la società dal fallimento: alcuni video sono pure su youtube.
Oggi che abbiamo una società vera e solidissima (con bilanci perfetti) abbiamo il coraggio di contestarla aspramente, non da oggi a seguito di due retrocessioni, ma dagli anni della coppa Uefa. Ci siamo dimenticati troppo in fretta del passato, di un brutto passato, di un brutto anonimato, altrimenti non saremmo così irriconoscenti e critici verso la persona, che ci ha fatto vivere il grande calcio e ci ha fatto godere dopo decenni di tristezza. Personalmente spero che resti ancora, perché la sua presenza è una garanzia contro faccendieri che si aggirano come squali attorno alle società di calcio. E’ tirchio, è vero. Non è simpatico? E’ vero. Ma non c’è alternativa al rischio di trovarci nelle mani di presidenti simpatici e spendaccioni…che dopo poco ci fanno fare un gran bel botto. Non sottovalutiamo le parole di Camilli che da qualche anno orbita nel calcio, teniamoci stretto Spinelli. Forse sarò l’unico, o tra i pochi a Livorno, ma mi sento di dover dire: Spinelli resta”.
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