Ringrazio vivamente e mi complimento a nome dell’Azienda che presiedo con l’Arma dei Carabinieri ed, in particolare, con il nucleo operativo e radiomobile di Livorno, coordinato dal sottotenente Mario Sorice, che è riuscito ad identificare e denunciare alla Procura della Repubblica l’esagitato protagonista dell’aggressione, in via Grande, di un nostro autista avvenuta una ventina di giorni fa.
Lo sconsiderato si trovava in bicicletta e si era attaccato al bus per farsi trainare. L’autista lo aveva giustamente redarguito per la condotta estremamente rischiosa e l’uomo, per tutta risposta, era salito sul bus ed aveva aggredito il conducente prima verbalmente e poi passando ai fatti con una scarica di pugni. Infine si era dileguato, facendo perdere le sue tracce.
L’aggressore sarebbe un pregiudicato con diversi precedenti di aggressioni sempre per futili motivi e, purtroppo, rappresenta uno dei tanti esempi di personaggi a piede libero per le città con i quali il nostro personale spesso deve relazionarsi. La maggior parte delle volte i nostri dipendenti riescono, grazie alla loro professionalità, a gestire situazioni anche molto difficili, ma la situazione peggiora di giorno in giorno. Le aggressioni nei primi tre mesi del 2017 sono aumentate del 100% rispetto al 2016 e molte di queste hanno dato luogo ad infortuni con ripercussioni sul nostro personale e sull’operatività dell’azienda.
Anche nell’attività costante di contrasto all’evasione tariffaria sempre più spesso i nostri verificatori sono vittime di episodi di aggressione da parte di violenti/e ed esagitati/e che vengono sorpresi/e a bordo senza biglietto o in flagranza di attività microcriminali particolarmente detestabili, reagendo ai controlli in maniera violenta. E’, pertanto, fondamentale la collaborazione con le forze dell’ordine per tutelare la pubblica sicurezza e l’incolumità dei lavoratori e dei cittadini sia a bordo sia nei pressi delle fermate. Mi auguro che anche sul piano legislativo si proceda ad intervenire introducendo maggiori tutele per il nostro personale, e soprattutto che quando tali soggetti vengono individuati sia davvero possibile limitarne la libertà di azione impedendogli di continuare in tali comportamenti ed arrivando anche a vietarne l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico.
Il Presidente CTT Nord
(Dott. Andrea Zavanella)
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