Porto al centro dell’attenzione per una serie di episodi che hanno coinvolto i lavoratori. Stamani i gravi episodio di infortuni sul lavoro a Livorno e a Ravenna (quest’ultimo mortale) hanno messo in risalto ancora una volta la questione della sicurezza in porto. Soprattutto nel settore dei Ro-ro a Livorno i ritmi di lavoro risultano sempre più frenetici nelle operazioni di cabotaggio, e gli spazi adibiti alle manovre e allo stoccaggio dei mezzi di imbarco/sbarco non sono assegnati alle imprese terminaliste in maniera proporzionale alla mole lavorativa, per cui talvolta alcune di esse si vedono costrette ad operare in situazioni al limite della sicurezza.
Di seguito la nota della Rsa Cgil della porto 2000 sull’incidente di questa mattina occorso in porto alla Calata Sgarallino:
Stamani il nostro porto è stato teatro di un gravissimo infortunio sul lavoro. Ancora una volta l’episodio è accaduto nel porto passeggeri, ad un anno esatto di distanza dall’altrettanto grave sinistro che provocò l’amputazione di un arto ad un passeggero durante le operazioni di imbarco. Questi ripetuti incidenti sono la dimostrazione che il nostro porto è uno scalo a tutti gli effetti insicuro e che la sicurezza nelle banchine e nei nostri piazzali necessiti urgentemente di interventi dirimenti sul tema. Il luogo dove si è verificato l’incidente è un “fazzoletto”di piazzale stracolmo di rimorchi in sosta che rende seriamente pericolose le operazioni di manovra. E questo è estremamente rischioso per tutti i lavoratori che operano in condizioni come quelle del piazzale 62. Noi siamo certi che se alle nozioni tecniche e ai piani di valutazione dei rischi si aggiungesse anche il costante monitoraggio di ogni situazione operativa e il controllo assiduo degli organi preposti molti di questi incidenti si eviterebbero, come siamo certi che la sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere prioritaria su profitti di ogni impresa o azienda che sia.
Non solo la sicurezza sta tenendo banco sulle banchine: La vertenza Grandi Molini sta preoccupando i lavoratori e le istituzioni locali: in giornata l’azienda ha deciso di lasciare il tavolo delle trattative, e i sindacati dal Prefetto hanno iniziato a definire le procedure per lo sciopero generale.
La proprietà ha confermato i 17 licenziamenti subito e 13 da discutere al Mise, al tavolo previsto per discutere della vertenza il 20 aprile, ma i sindacati si sono opposti e l’azienda ha lasciato il tavolo. Palpabile la disperazione tra i lavoratori a cui il segretario generale della Flai Cgil Livorno, Michele Rossi, ha dovuto annunciare l’ennesima chiusura da parte dell’azienda “Siamo al capolinea – ha esordito Rossi – e se questa situazione dovesse perdurare la nostra posizione sarà ferma: l’Autorità Portuale non deve avviare le procedure per il rifacimento della banchina”. Nel pomeriggio, poi, i sindacati si sono recati dal Prefetto di Livorno per informare i rappresentanti del Governo dell’atteggiamento sprezzante dell’azienda
“Non abbiamo mai registrato un atteggiamento del genere da parte di un’azienda – sottolineano le segreterie confederali Cgil, Cisl e Uil del territorio – uno schiaffo alle Istituzioni, al Governo, e ai lavoratori, perciò abbiamo chiesto al Prefetto di aprire le procedure per la proclamazione dello sciopero generale”
Da tempo i sindacati denunciano una situazione sociale esplosiva sul territorio, che va acutizzandosi di giorno in giorno, aggravata dalle crisi già in corso, GMI, Aferpi e UniCoop, e da quelle ventilate “Molte sono le situazioni critiche- concludono i sindacati- e altre se ne apriranno presto, non possiamo che rispondere con un’azione forte, soprattutto dopo che un’azienda si rifiuta categoricamente di utilizzare gli strumenti a disposizione per le aree di crisi complessa come le mostre, un comportamento irresponsabile e assolutamente irrispettoso”.
Sul tavolo delle istituzioni non solo la vertenza de lavoratori di Grandi Molini è di difficile risoluzione. Anche i lavoratori ex Lucarelli sono da mesi senza occupazione.
Si è aperto infatti anche il tavolo di crisi Istituzionale per la Lucarelli Terminal Livorno, azienda dove i posti a rischio sono circa una ventina.
“La Filt e la Cgil hanno chiesto l’apertura di un tavolo di crisi regionale – sottolineano categoria e confederazione – per la mancanza di risposte che da mesi chiediamo per questi lavoratori e abbiamo ottenuto l’impegno di Regione Toscana e Comune di Livorno a intervenire concretamente per una risoluzione positiva della vertenza”. Al tavolo è emerso che la Lucarelli sarà oggetto di un’acquisizione e all’Autorità Portuale sarà chiesto di verificarne la effettiva solidità “Se l’operazione annunciata dall’azienda non dovesse andare a buon fine – prosegue il sindacato – abbiamo chiesto alle Istituzioni di pretendere l’attivazione del “Patto per il lavoro”, tavolo a garanzia dell’occupazione istituto in Autorità Portuale, e in questi senso abbiamo ottenuto garanzie”.
L’incontro con le Istituzioni è stata un’occasione per chiedere anche di dicutere di organizzazione del lavoro portuale, particolarmente in relazione alle condizioni di salute e sicurezza, dopo l’ennesimo incidente avvenuto nel porto di Livorno “La Regione- concludono Filt e Cgil – ha annunciato che presto sarà aperto un tavolo di confronto per discutere dell’organizzazione del lavoro portuale, con l’obiettivo di approfondirne le dinamiche e discutere di interventi per garantire maggiore sicurezza per lavoratori e utenti del porto”.
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