Operazione all’alba della Digos di Pistoia. Sono scattate una serie di denunce a tifosi della Pistoiese e del Livorno, nei loro confronti la Digos, all’alba di questa mattina, ha ritenuto opportuno effettuare delle perquisizioni presso le abitazioni.
Sabato 6 maggio, in occasione della gara Pistoiese-Livorno disputata al Melani, poi terminata 2 a 0 per i labronici, si verificarono una serie di scontri tra le tifoserie fuori dallo stadio, a seguito dei fatti, l’ingresso dei supporter amaranto in curva sud avvenne nei primi minuti del secondo tempo, con gli amaranto in vantaggio per 1 a 0. I particolari dell’operazione sono statiillustrati in una conferenza stampa che si è tenuta presso lai Questura di Pistoia.
Sono stati denunciati a piede libero sei tifosi della Pistoiese e sei del Livorno. Cinque dei sei tifosi pistoiesi erano già sottoposti a Daspo, e per essi la questura chiederà un inasprimento delle misure restrittive. “Sottoporremo all’attenzione della procura – ha detto in conferenza stampa il questore Salvatore La Porta – la misura della sorveglianza speciale”. Nessun tifoso livornese tra i denunciati era sottoposto a Daspo, e nei loro confronti il capo d’imputazione è rissa con lesioni. Tra di essi anche un minorenne, mentre gli altri cinque hanno età comprese tra i 23 e i 20 anni. I tifosi della Pistoiese (di età compresa tra 40 e 26 anni) dovranno rispondere dei reati ascritti agli articoli 6, 6 bis e 588 comma 2 del Codice penale. Oltre al reato di rissa, in quanto sottoposti a Daspo, non potevano trovarsi nei pressi dello stadio Melani poco prima la partita. Sia ai tifosi pistoiesi che a quelli livornesi sono stati sequestrati oggetti atti ad offendere sul luogo della rissa (viale Matteotti), mentre ad alcuni pistoiesi sono stati sequestrati oggetti messi già a disposizione della procura dopo la perquisizione della mattina. Tra questi, oltre a manganelli, canne da pesca e piedi di tavolo usati come bastoni, alcune sciarpe con la scritta Pistoia 1312. “Acronimo – spiega Larotonda – di “All the cops are bastard” (tutti i poliziotti sono bastardi) con cui si identifica una frangia minoritaria ed estremista del tifo pistoiese, che stiamo cercando da tempo di isolare”.
Nessun tifoso livornese denunciato era sottoposto a Daspo, il capo d’imputazione nei loro confronti è rissa con lesioni. Tra di essi anche un minorenne, mentre gli altri cinque hanno età comprese tra i 20 e i 23 anni. I tifosi della Pistoiese (di età compresa tra 26 e 40 anni) dovranno rispondere dei reati ascritti agli articoli 6, 6 bis e 588 comma 2 del Codice penale. Oltre al reato di rissa, in quanto sottoposti a Daspo, non potevano trovarsi nei pressi dello stadio Melani nell’immediatezza della partita. Sia ai tifosi pistoiesi che a quelli livornesi sono stati sequestrati oggetti contundenti sul luogo della rissa (viale Matteotti), mentre ad alcuni pistoiesi sono stati sequestrati oggetti messi già a disposizione della procura dopo la perquisizione della mattina. Tra questi, oltre a manganelli, canne da pesca e piedi di tavolo usati come bastoni, alcune sciarpe con la scritta Pistoia 1312. “Acronimo – spiega Larotonda – di “All the cops are bastard” (tutti i poliziotti sono bastardi) con cui si identifica una frangia minoritaria ed estremista del tifo pistoiese, che stiamo cercando da tempo di isolare”.
E’ da appurare se le due tifoserie si fossero “dati appuntamento”, oppure se i supporters livornesi fossero giunti sul viale Matteotti, a piedi, a causa dell’incidente sulla tangenziale. Lo scontro che ha provocato la morte dell’appuntato dei carabinieri Angelo Vivone, ha provocato modifiche all’organizzazione del pre gara. Infatti molti tifosi del Livorno hanno parcheggiato lontano dallo stadio, per poi dirigersi a piedi allo stadio, dove poi, intorno alle 16,10, è avvenuto lo scontro tra un gruppo di supporters delle due squadre: in totale, tra le 30 e le 50 persone, che si sono fronteggiate per cinque minuti nel tratto di via Matteotti compreso tra l’Esselunga e l’incrocio con via dei Pappagalli.
Due tifosi del Livorno, colpiti alla testa, sono ricorsi alle cure di un’ambulanza in servizio allo stadio. “Li stiamo cercando – spiega Larotonda – Purtroppo hanno fornito false generalità ai soccorritori”. Nessuno tra i tifosi della Pistoiese risulta essere rimasto ferito.
Le indagini sono state condotte avvalendosi di testimonianze e immagini riprese da alcune telecamere di attività private. All’alba le perquisizioni nelle case degli indagati, sia a Pistoia che a Livorno. “Sommando i capi d’imputazione, per alcuni di loro, c’è il rischio di diversi anni di carcere”, spiega Larotonda. “Nei confronti delle persone già sottoposte a Daspo – afferma La Porta – la questura chiederà provvedimenti ulteriormente restrittivi, come la sorveglianza speciale”.
Lascia un commento