Marcia a tappe nei luoghi della città colpiti dalle bombe del 1943.”I bambini, il futuro, la pace”, il tema di quest’anno. >>> Nata per ricordare il primo bombardamento di Livorno del 28 maggio 1943 e onorare le vittime di tutte le guerre, la giornata cittadina per la Pace, giunge alla XIV edizione.
Appuntamento in piazza del Municipio, lunedì 29 maggio alle ore 17, per la manifestazione promossa dalla Comunità di Sant’Egidio con il Comune di Livorno, insieme alla Diocesi, alla Fondazione Livorno e all’Istoreco.
Come ormai è tradizione, è prevista una marcia a tappe attraverso alcuni luoghi cittadini particolarmente colpiti dalle bombe della seconda guerra mondiale, che sconvolsero la vita della gente di Livorno, uccidendo moltissime persone, costringendone altre a sfollare in paesi vicini, dividendo o distruggendo intere famiglie. La tappa conclusiva sarà, come ogni anno, alla cantina degli Scali d’Azeglio, dove si trovava il rifugio antiaereo che crollò con il bombardamento del 28 maggio ’43, e dove morirono un centinaio di civili che vi si erano rifugiati. L’enormità della deflagrazione rese impossibile la rimozione dei corpi. Molti di essi non hanno ancora un nome.
L’itinerario della Memoria avrà inizio in piazza del Municipio alle ore 17 e vedrà , accanto a Sabatino Caso, presidente della Comunità di Sant’Egidio di Livorno, la presenza del sindaco di Livorno Filippo Nogarin. Quest’anno interverranno alla marcia alcuni profughi siriani, giunti in Italia grazie ai corridoi umanitari attivati dalla Comunità di Sant’Egidio, oltre a numerose classi delle scuole Benci, Bini e D’Azeglio con cui è stato avviato un progetto di sensibilizzazione sulle tematiche della guerra e sul valore della pace. “I bambini, il futuro, la pace” è infatti il tema della Giornata di questa edizione 2017.
Da piazza del Municipio il corteo passerà in piazza Duomo (17.30), seconda tappa via di Franco (ore 17.45); terza tappa via Cairoli angolo via dei Lanzi (ore18); quarta tappa piazza Cavour (ore 18.15); Scali d’Azeglio (conclusione ore 19 circa).
Come ogni anno la marcia cittadina si concluderà alla cantina degli Scali d’Azeglio distrutta dalle bombe, la cui memoria è rimasta sepolta per anni, nascosta dalle reti dei pescatori. Nel 1998 la Comunità di Sant’Egidio di Livorno cominciò a raccogliere frammenti di ricordo sull’episodio dai racconti degli anziani amici della comunità, facendo riemergere un dolore mai sopito per le devastazioni della guerra; si cominciò a lavorare, proprio a partire da questo episodio dimenticato, sull’idea di istituire una giornata della memoria, coinvolgendo le istituzioni finché, nel 2001 il Consiglio Comunale sancì la nascita della Giornata cittadina per la Pace. Una targa fu apposta nel 2004 alla cantina degli Scali d’Azeglio per ricordare appunto le vittime del bombardamento del ‘43 insieme alle vittime di tutte le guerre e rinnovare l’impegno per un mondo più giusto, un mondo di pace.
È per questo motivo che la sensibilizzazione di questo evento sia partita proprio dalle scuole elementari Benci, Bini e D’Azeglio. In queste scuole la Comunità di Sant’Egidio, nelle scorse settimane, ha accompagnato anziani livornesi e profughi delle guerre attuali, a raccontare le loro storie di vita, sotto i bombardamenti, o in fuga sui barconi in cerca di una vita migliore, a oltre 1.000 bambini. Testimonianze dirette e vive tese a far capire che non dobbiamo abituarci alle guerre, ma che dobbiamo lavorare per difendere il valore della pace.
Nel corso degli incontri Sherish, una donna pakistana, ha detto: “In ogni paese, in ogni etnia e in ogni religione ci sono persone che non vogliono vivere insieme a chi è diverso da loro, e per questo pensano e fanno cose cattive, e persone che vogliono vivere con gli altri in pace. Quelli che non vogliono vivere con gli altri e fanno cose cattive sono pochi, ma fanno tanto rumore e tanta paura, ma ricordatevi che quelle che vogliono la pace sono tanti di più!” ed ha poi ricordato come la pace custodisca la vita: “I bambini in Italia sono fortunati perché non devono avere paura di andare al mercato, a scuola, al parco, è bello vivere così in pace, senza violenza.” Alcuni bambini, dopo aver ascoltato le storie degli anziani e dei profughi, hanno commentato: “Bisogna ricordarci di chi a Livorno è stato tanto male per la guerra e sperare che anche in tanti paesi la guerra finisca!”
nell’immagine: Piazza Grande bombardata
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