Intervenuto a Telecentro (TC2 canale 94) l’ormai ex d.s del Livorno calcio Franco Ceravolo si è voluto togliere un sassolino dalla scarpa. “Spinelli ha creduto a parole irriguardevoli sul mio operato rilasciate da un personaggio in seno alla società. Purtroppo il presidente non seguendo da vicino la squadra, non ha potuto verificare di persona i valori tecnici e morali dei calciatori che avevamo in rosa e ha dato ascolto a chi male lo consiglia. Malgrado il basso budget che avevo a disposizione, ero riuscito a formare la miglior squadra del campionato. Con Cellini e Jelenic in organico la promozione sarebbe stata assicurata: purtroppo a gennaio il presidente non mi ha dato ascolto ed ha voluto cedere lo sloveno, un elemento fondamentale per l’assetto tattico della squadra. Dispiace non aver centrato la promozione, un obiettivo a cui tenevo molto, ma le avversità quest’anno sono state davvero tante. Comunque sia il Livorno sarà sempre la squadra per cui tiferò”.
Incalzato dai giornalisti sul nome del dirigente che lo avrebbe messo in cattiva luce agli occhi del presidente, Ceravolo non ha voluto andare oltre, ma se si considera che oltre a lui, sia Armenia che Foscarini sono stati silurati, per esclusione si può facilmente dedurre il dirigente al quale ha fatto riferimento.
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