A Livorno gli incidenti sono in drastico calo e questo non può che farci enormemente piacere, ma è evidente che c’è ancora molto lavoro da fare: non possiamo accettare che sul lungomare si verifichi un incidente ogni tre giorni”.
Così gli assessori all’Urbanistica e alla Mobilità, Alessandro Aurigi e Giuseppe Vece, commentano i dati diffusi dalla Polizia Municipale di Livorno che certificano una riduzione di quasi il 25% del numero di incidenti sulle strade cittadine negli ultimi dieci anni.
“E’ evidente che le componenti che hanno determinato questo calo sono molteplici – aggiungono Vece e Aurigi -, ma non si può negare l’impegno di questa Amministrazione per ridurre la velocità dei veicoli in transito lungo le principali arterie cittadine e al tempo stesso per promuovere una mobilità alternativa”.
“Non è un caso infatti – sottolinea l’assessore Vece – che i dati peggiori si registrino ancora sul viale Italia. Qui non siamo ancora intervenuti e le automobili possono viaggiare a velocità sostenuta, mettendo a rischio pedoni, ciclisti e altri automobilisti. Questa amministrazione ha però già in progetto di ridurre la larghezza delle corsie, creando una pista ciclabile che costeggi l’intero lungomare, e questo determinerà un’impedimento a chi pensa di trasformare il viale Italia in una pista di go kart. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: siamo pronti a ridiscutere il progetto con i cittadini e i commercianti, ma non intendiamo cedere di un millimetro sull’implemento delle misure di sicurezza e sul restringimento della carreggiata”.
“L’altro tratto pericoloso è quello della Variante Aurelia – aggiunge Aurigi -. In questo caso non possiamo fare da soli, ma possiamo suggerire ad Anas di riprendere in mano l’intervento di ampliamento della carreggiata nel tratto cittadino della Variante, contenuto nel progetto complessivo del Lotto Zero. Partiamo da qui, dal rifacimento di questa infrastruttura vecchia e pericolosa, per poi mettere in sicurezza l’intera dorsale tirrenica. Questa si che sarebbe una svolta epocale di cui tutti potremmo prenderci i meriti”.
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