Sopralluogo alle ‘porte vinciane’ per il presidente della Toscana, Enrico Rossi, e l’assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, che questa mattina si sono recati al sistema di chiuse che separa il canale Navicelli di Pisa dalla darsena Toscana del porto di Livorno per verificarne il corretto funzionamento, dopo i lavori di ripristino effettuati dalla società Navicelli spa per conto del Comune di Pisa. Insieme a loro il segretario dell’Autorità portuale regionale, Fabrizio Morelli, e Vanni Bonadio, componente del comitato di gestione dell’Autorità portuale dell’Alto Tirreno. “Siamo intervenuti per conciliare interessi diversi tra il porto di Livorno e il canale Navicelli – ha detto Rossi – Abbiamo affidato la gestione all’Autorità portuale regionale che si regolerà su fascia oraria, con un’apertura mattuttina e una pomeridiana, oltre ad aperture speciali quando saranno necessarie. In più abbiamo sostituito le vecchie chiuse con porte nuove, con un investimento di 430mila euro, per garantire perfetta efficienza”.
Ricordando l’impegno della Regione, il presidente ha spiegato che “sono inoltre in corso lavori per il dragaggio della darsena Toscana e sono già state stanziate risorse per ripulire i Navicelli.
Su questo fronte – ha proseguito – dovremo investire ulteriormente: oggi si producono yacht sempre più grandi e dato che la cantieristica a Pisa è un’attività che impiega diverse centinaia di lavoratori, occorre tenere in efficienza il Canale Navicelli, che è la via che collega Pisa al mare. Per permettere il passaggio di navi con più pescaggio ci sarà bisogno di approfondire il Canale e fare investimenti, ai quali provvederà la società Navicelli S.p.A con un project financing al quale la Regione contribuirà con un fondo da circa 6 milioni che verrà stanziato a settembre”. “Stiamo cercando di creare tutte le condizioni per attirare lavoro ed investimenti in quest’area – ha concluso il presidente – perché la riteniamo fondamentale per lo sviluppo della Toscana.
Ieri abbiamo lavorato per lo scavalco ferroviario che collegherà la ferrovia con l’interporto Vespucci. Domani avremo una riunione tecnica sulla darsena Europa. Sono tutti elementi di un puzzle che si va componendo. Qui abbiamo l’aeroporto, abbiamo un’area logistica tra le più grandi di Italia e grazie ai collegamenti ferroviari e agli allargamenti delle gallerie lungo la vecchia Firenze-Bologna fatti da Ferrovie in modo far passare i container, Livorno avrà tutte le carte in regola per competere con Trieste e con le aree portuali della Liguria”. Anche l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, ha sottolineato l’importanza della rimessa in piena efficienza del sistema delle chiuse e dell’accordo raggiunto sui tempi di apertura e chiusura delle ‘porte’. “Per garantire il miglior funzionamento possibile della struttura – ha spiegato- oltre alle porte nuove abbiamo anche predisposto un bando, in corso, per l’appalto del sistema di movimentazione, manutenzione e dragaggio delle chiuse”.
I lavori di sostituzione e ripristino in piena efficienza delle ‘porte’ si sono conclusi il 26 luglio, giorno in cui si sono svolte prove funzionali con esito positivo. L’intervento è stato finanziato dalla Regione con 430mila euro ed ha avuto lo scopo di riportare le chiuse alla piena efficienza prima che la competenza della gestione del sistema di sbarramento passasse dal Comune di Pisa all’Autorità portuale regionale, secondo quanto previsto dalla lr 18/2016, che sancisce il ritorno delle ‘porte’ sotto il controllo della Regione Toscana.
Il passaggio delle competenze è avvenuto lunedì 31 luglio. Il ritorno della gestione delle porte vinciane alla Regione Toscana dopo 23 anni (la competenza era stata assegnata al Comune di Pisa nel 1994) servirà da garanzia per tutte le parti coinvolte in maniera diretta o indiretta nel loro funzionamento. In passato, infatti, ci sono state spesso controversie sui tempi di apertura/chiusura delle porte dato che la loro apertura permette alle imbarcazioni di passare dal mare al Canale Navicelli attraversando solo un breve tratto dello Scolmatore, ma allo stesso tempo può contribuire all’insabbiamento del Porto di Livorno a causa del depositarsi sul fondo della Darsena Toscana dei sedimenti portati dallo Scolmatore dell’Arno. Problema adesso superato grazie ad un programma di aperture e chiusure calibrate fissato dall’Autorità in un contratto di avvalimento sottoscritto dalla Regione Toscana e dall’Autorità portuale regionale lo scorso 9 giugno.
Fonte: Regione Toscana
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