C’è rabbia tra gli esponenti delle associazioni animaliste cittadine per il tragico epilogo dell’orsa KJ2 la cui unica colpa è stata difendersi dall’uomo. Si annunciano battaglie attraverso azioni legali possibili, anche a livello europeo.
“Spesso si sente parlare del sud Italia come un inferno per gli animali – sottolineano gli animalisti – ma le cose nel profondo nord non sono poi tanto diverse. L’orsa KJ2, colpevole di essersi difesa da un uomo che l’ha colpita con un bastone, è stata barbaramente e crudelmente giustiziata a seguito dell’ordinanza emessa dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi”.
“L’ordinanza prevedeva la cattura o l’abbattimento del plantigrado, ma è evidente come si sia scelta quella che per alcuni uomini è sempre la strada più semplice: l’uccisione. Il provvedimento era già di per sé sbagliato e questo tragico epilogo è assolutamente inaccettabile. Le associazioni animaliste si sono appellate al TAR per bloccare questa decisione scellerata ma purtroppo la malvagità umana ha vinto sui tempi della burocrazia”.
Piera Rosati (presidente nazionale Lega del cane), esprime tutta la propria amarezza in questa dichiarazione: “Kj2, come Daniza, è morta per mano delle istituzioni, entrambe vittime del progetto Life Ursus. Ed anche in questo caso siamo di fronte ad un animalicidio in pieno regola. Incuranti del ricorso presentato da varie associazioni – insieme alle centinaia di migliaia di cittadini che si sono schierati con noi a difesa dell’orsa – le autorità della Provincia autonoma di Trento sono andate avanti per la loro strada e hanno ucciso Kj2, colpevole solo di essersi difesa. Oltre alla Provincia di Trento, considero responsabili di questa morte gli amministratori locali e tutta la politica che ha urlato a gran voce e senza vergogna l’abbattimento.”
“Inoltre – continua Rosati – mi chiedo quale ruolo abbia giocato il ministero dell’Ambiente in questa vicenda visto che per l’ennesima volta si è dimostrato incapace di tutelare gli animali. Il presidente Rossi deve rassegnare le dimissioni per incapacità e incompetenza manifesta. La provincia di Trento, ancora una volta, si è mostrata irresponsabile e priva di etica, e ha dimostrato tutta la propria inettitudine gestionale nel progetto Life Ursus. Un progetto che, oltre a seminare sangue e dolore, è stato finalizzato soprattutto a percepire i lauti introiti elargiti dall’Unione Europea.”
“La morte di Kj2, segna l’inizio di una battaglia che porteremo avanti con tutte le forze disponibili e attraverso tutte le azioni legali possibili da intraprendere anche a livello europeo”, conclude Rosati.
di Viola Orsini @riproduzione riservata 14/08/17
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