Dopo l’aggressione subita da un agente di polizia penitenziaria nel carcere di Livorno, finito in ospedale dopo essere stato colpito con un pugno da un detenuto, si torna a parlare di insicurezza del personale penitenziario.
Sull’episodio, avvenuto venerdi 18 agosto alla Sughere, spiega con una nota il sindacato di polizia penitenziaria Cosp, «esprimiamo ferma condanna».
L’agente, dopo essere stato aggredito prima verbalmente e poi fisicamente, ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso (10 giorni di prognosi). «E’ arrivato il momento che il personale di polizia penitenziaria sia dotato di taser e spray al peperoncino», afferma il segretario generale del Cosp, Domenico Mastrulli, sottolineando ancora una volta carenze a livello di organico del personale penitenziario.
di Viola Orsini @riproduzione riservata 19/08/17
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