Nel corso della mattinata del 26 il, personale della Squadra Mobile, con l’ausilio di equipaggi dell’U.P.G.S.P. ed operatori della Divisione Polizia Anticrimine, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Livorno, a carico di:
F. A., italiano di 37 anni, residente a Livorno, pluripregiudicato, gravato dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel territorio del Comune di Livorno con la prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione di residenza dalle ore 20:00 alle ore 07:00;
R. G., livornese di 39 anni, pluripregiudicato,
entrambi indagati in concorso per rapina aggravata (artt. 110, 628, co. 3, c.p.), ricettazione (artt. 110 e 648 c.p.) e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere (artt. 110, 61, n. 2, c.p. e 4 L. n. 110/’75).
In particolare, a carico di F. A. veniva data esecuzione a misura di custodia cautelare in carcere; diversamente, nei confronti di R. G., dopo il rintraccio, personale della Divisione Polizia Anticrimine procedeva a notificargli le misure cautelari degli obblighi di presentazione alla p.g. e di dimora nel Comune di Livorno.
L’ordinanza di cui in oggetto veniva emessa in relazione ai fatti occorsi in data 22 agosto u.s. quando, in questa via Fagiuoli n. 10, veniva perpetrata ad opera di due persone di sesso maschile una rapina a mano armata di coltello presso il supermercato Conad. Nel dettaglio, mentre un complice, poi individuato per R. G., rimaneva con un casco da motociclista calzato in testa all’esterno dell’esercizio commerciale fungendo da “palo”, un soggetto, successivamente individuato per F. A., operava con il volto travisato con un casco da motociclista e, brandendo un coltello da cucina, entrava nel supermercato ove intimava ad una cassiera di consegnargli l’incasso. I predetti riuscivano quindi a fuggire con l’incasso, ammontante a circa 2.000 euro in contanti, a bordo di un ciclomotore risultato provento di furto. Personale dell’U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile intervenuto sul posto visionava le immagini delle telecamere di videosorveglianza interne al supermercato, riconoscendo uno dei due rei per R. G. che, dopo esser stato rintracciato in questo centro cittadino, forniva elementi utili per individuare il correo. Invero, si riusciva quindi a localizzare il succitato ciclomotore e, poco dopo, a rintracciare F. A. all’interno dell’abitazione di residenza. All’esito delle perquisizioni svolte a carico degli indagati, si procedeva al sequestro del ciclomotore, del denaro contante costituente profitto del reato nonché di alcuni capi di vestiario e dei caschi indossati dai rei al momento del fatto delittuoso.
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