Ad un mese dalla tragica alluvione, le parole del Sindaco
Ad un mese dalla tragica alluvione che ha messo in ginocchio Livorno il sindaco Filippo Nogarin dichiara quanto segue:
“E’ già passato un mese dall’alluvione che ha devastato Livorno e segnato irreversibilmente la vita di tutti i livornesi.
Per prima quella dei parenti e degli amici di Gianfranco Tampucci, Raimondo Frattali, Roberto Vestuti, Martina Bechini, Glenda Garzelli, Roberto, Simone e del piccolo Filippo Ramacciotti, rimasti travolti dall’ondata di piena che ha colpito la zona sud della città.
In queste settimane ho incontrato moltissimi abitanti dei quartieri invasi dal fango.
Nei loro occhi ho visto lo smarrimento di chi non riesce più a dormire sereno e la disperazione per aver perso in pochi minuti la casa, il lavoro, gli oggetti accumulati in un’intera vita.
Ma soprattutto ho visto una grande determinazione e un’irrefrenabile voglia di ripartire.
Noi, come amministrazione, abbiamo il dovere di mettere la città nelle condizioni di rialzarsi al più presto e lo stiamo facendo anche attraverso una costante collaborazione con la Regione e il Governo, per andare incontro alle richieste dei cittadini, fornire loro assistenza e ridare una speranza a chi ha perso tutto.
La prossima scadenza è quella del 16 ottobre, data entro la quale andrà completata la ricognizione dei danni ai privati.
Ad oggi, anche grazie al lavoro dei volontari delle associazioni che sono andati casa per casa a consegnare i moduli, oltre 2270 cittadini di Livorno hanno ritirato le schede da compilare, mentre altre 33 famiglie che hanno perso l’abitazione hanno richiesto i contributi per l’autonoma sistemazione.
Aiuti concreti, che da soli però non bastano.
Ogni giorno facciamo infatti i conti con decine di casi particolari di persone che si trovano senza più una fonte di reddito e che non sono in grado di attendere i tempi biblici della burocrazia.
La prima sfida è dunque quella di costringere la burocrazia a fare il proverbiale passo di lato.
La gestione della fase di emergenza dimostra che volere è potere: in poche settimane, grazie all’instancabile lavoro degli operai di Aamps e Asa, le strade della città sono state ripulite e gli impianti di raccolta delle acque ripristinati.
A questo punto bisogna proseguire nel percorso di costruzione della Livorno del futuro, rafforzando due pilastri in particolare: la solidarietà e il rispetto per l’ambiente.
Il primo è perfettamente rappresentato dall’attività delle associazioni di volontariato e dei bimbi motosi, senza la quale non sarebbe stato possibile rimettere in piedi la città in così breve tempo.
Il secondo pilastro è quello che impone il vero cambio di passo, se vogliamo che tragedie come queste non si ripetano mai più.”
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