Non dovrà più avvicinarsi nei luoghi frequentati dalla moglie un 50enne livornese, colpevole di aver perpetrato ripetuti maltrattamenti e aggressioni fisiche e verbali nei confronti della moglie 55enne, costretta a chiedere aiuto alle forze dell’ordine per difendersi.
Il provvedimento restrittivo è stato adottato dal giudice a seguito della conclusione di lunghe, laboriose e delicate indagini condotte dalla polizia, dietro delega della Procura. Nello specifico, sono state ben 12 le denunce presentate dalla moglie dell’indagato in cui, la stessa più volte ha segnalato maltrattamenti e ripetute aggressioni fisiche e verbali, tanto da “ingenerare in casa un clima di terrore e vessazione”.
L’uomo era arrivato addirittura a minacciare la donna con un coltello al fine di avere rapporti sessuali. Frequentemente inviava numerosi messaggi telefonici di minacce e ingiurie, acquisiva illegittimamente notizie ed immagini della vita della donna e dei figli presenti all’interno della stessa abitazione attraverso telecamere e microfoni nascosti. Gli stessi strumenti era riuscito a nasconderli all’interno della autovettura utilizzata dalla moglie, così da carpire informazioni sugli spostamenti della stessa, seguirla e presentarsi negli stessi luoghi da lei frequentati.
Da fine agosto i due si erano separati di fatto ma lui entrava in casa a suo piacimento nonostante la situazione. L’uomo adesso dovrà osservare il divieto di avvicinarsi a tutti i luoghi abitualmente frequentati dalla moglie, con particolare riferimento al suo domicilio, ovvero a quello di familiari, e di tutte le persone con cui vi è consuetudine di visita nonché ai luoghi dove la donna lavora”.
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