Sarà una cordata di imprese livornesi a curare lo studio di fattibilità per la realizzazione del nuovo Polo tecnologico di Livorno. La gara che si è conclusa nel giugno scorso è stata infatti vinta da un’Ati (associazione temporanea di imprese) coordinata da Simurg, che ha presentato un’offerta tecnica capace di cogliere la delicata e complessa sfida su cui si gioca il futuro economico e produttivo della città.
“Siamo di fronte a un passaggio cruciale. Se vogliamo che il Polo tecnologico diventi un centro d’eccellenza capace di dare la scossa al sistema economico e industriale della città” -commenta l’assessore alle Attività produttive, Francesca Martini- “questa prima fase di progettazione diventa fondamentale. Non si tratta infatti solo di porre le basi per la realizzazione del contenitore, ma soprattutto del contenuto. Occorre ridefinire un modello gestionale economico e finanziario di incubazione di impresa che superi le tante difficoltà e fallimenti di molti interventi realizzati in passato e sia in grado contestualmente di attrarre e individuare investitori e imprese di qualità, che sappiano cogliere le occasioni che Livorno offre.”
Lo studio di fattibilità si articolerà in due fasi:
• Un percorso di ascolto, che prenderà il via il prossimo 25 gennaio e che sarà implementato nel mese di febbraio, finalizzato a coinvolgere gli operatori economici, a livello regionale, nazionale e internazionale, potenzialmente interessati ad investire a Livorno e a raccogliere idee progettuali e di investimento nei settori dell’economia dell’ambiente e del mare, del manifatturiero e tecnologie, della logistica e dell’industria creativa;
• Lo studio di fattibilità vero e proprio, attraverso il quale saranno valutate le condizioni di fattibilità tecnico-urbanistiche, economiche, finanziarie e gestionali necessarie allo sviluppo del Polo.
“E’ necessario mettere insieme tutte le risorse, le menti e le passioni che animano questa città per creare un nuovo ‘ecosistema di innovazione” -sottolinea Martini – “Individuarle, coinvolgerle e attivarle per costruire una visione condivisa del futuro. Ecco qual è la sfida che ci attende nei prossimi mesi.”
L’idea che sta alla base del Polo tecnologico è facilmente riassumibile nella frase ‘Diversis Gentibus Una’, espressione incisa sul tallero d’oro fatto coniare dal Granduca Ferdinando II nel 1655. L’intero progetto del Polo si basa infatti sul forte richiamo alle radici storiche dello sviluppo economico e sociale della città di Livorno e ai suoi valori di riferimento: l’apertura al mondo, l’unità nella diversità, la proiezione verso il futuro e l’innovazione.
Il Polo Tecnologico, il cui progetto è finanziato per 5.000.000 di Euro dalla Regione Toscana, è uno dei punti qualificanti del “Piano di Riconversione e Riqualificazione Industriale per l’area di crisi industriale complessa del polo produttivo ricompreso nel territorio dei comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo” sottoscritto al Ministero dello Sviluppo Economico il 20 dicembre 2016. Abbiamo anche ascoltato la D.ssa Leone:
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