Il giudice federale di Houston, Greg Abbott, ha ricusato il parere di esperti come Maria Stella Margozzi e Isabella Quattrocchi che ritiene false le tele esposte dal collezionista e mercante d’arte Joseph Gutmann alla mostra di Genova.
Le perizie certificavano i dipinti come tele «grossolanamente falsificate» sia «nel tratto», sia «nel pigmento». A rendere meno credibile la perizia c’era il ridicolo riferimento alle «cornici provenienti dall’Est europeo e dagli Stati Uniti, per nulla ricollegabili, né come contesto né come periodo storico a Modigliani».
Il giudice, rilevando l’insensatezza del riferimento alle cornici, ha nominato alcuni veri esperti d’arte fra i quali Nicolas Andrei Serota, già direttore di Tate Gallery, Glan D. Lowry, Michael Govan e Giovanni Papi, i quali hanno unanimemente ritenuto autentici ed autografi tutti i dipinti esposti nella mostra di Palazzo Ducale a Genova. Il confronto con il curatore Rudy Chiappini e con Simone Todorov ha portato altri elementi relativi alla provenienza dei dipinti di Modigliani e, in un caso, alla notifica di interesse culturale da parte dello Stato italiano, in elenchi risalenti al 1920.
Per questo il giudice americano ha emesso un provvedimento per richiamare la magistratura italiana a principi di correttezza, riabilitando i dipinti sui quali, in Italia, non si è pronunciato nessun vero esperto. Il provvedimento americano vanifica, sul piano internazionale, l’inchiesta della procura di Genova.
2 Comments
Massimo
23 Febbraio 2018 at 12:53Ma via è una fake news ormai acclarata anche da Repubblica, unico giornale serio che prima di pubblicare una notizia fa le opportune verifiche per scongiurare l’eventualità che si tratti di una falsa notizia. Sgarbi cercava un po’ di spazio in questa vicenda e l’ha trovato, peccato solo che è passato per l’ennesima volta da buffone come Il Giornale che si è prestato ad una cialtroberia del genere!
l24admin2
24 Febbraio 2018 at 10:32C’è appunto il punto interrogativo