“Credo che adesso le cose stiano marciando, anche se scontiamo qualche ritardo accumulato. Occorre che la congerie di interessi legittimi non blocchi le opere da realizzare. Per Livorno sarebbe esiziale. Certo è che rispetto alla situazione fallimentare dell’area portuale prima dell’inizio del commissariamento da parte della Regione Toscana, adesso stiamo realizzando il programma che ci siamo dati. Investimenti di questa portata andavano fatti venti anni fa, quando era lo Stato a pagarli. Tuttavia la Toscana ha investito qui 200 milioni di euro, uno sforzo mai prodotto da nessuna Regione”. È netta la valutazione del presidente della Regione Toscana sullo stato di attuazione dell’Accordo di programma per l’area livornese, a cominciare dagli interventi sul porto e sull’interporto labronici. “Se siamo d’accordo che si tratta di scelte strategiche – ha detto Rossi rivolto alle parti sociali presenti all’incontro che si è tenuto presso la Provincia di Livorno – allora continueremo a lavorarci con serietà. Sono convinto che abbiamo impostato le cose per fare in modo che in futuro in questa realtà si produca una svolta”. Il presidente ha preannunciato la stesura di un documento sulle infrastrutture da redigere insieme alle parti sociali, in cima al quale porre la questione della realizzazione della Tirrenica, rispetto a cui ha apprezzato il giudizio sulla sua utilità recentemente espresso dal Movimento 5 stelle e si é quindi augurato che il ministro dei trasporti finanzi finalmente la realizzazione di quattro corsie in sicurezza. “Credo – ha concluso il presidente Rossi – che si debba aprire un confronto con il Governo per chiedere una revisione della legge 181 per il rilancio delle aree di crisi industriale e per permetterci di utilizzare, visto che le risorse regionali sono esaurite, i 10 milioni di euro riservati all’area livornese che non è stato possibile destinare”.
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