Dunque il Tar del Lazio ha deciso: l’Entella non farà parte della Serie B questa stagione. Molti gridano allo scandalo, contestando la decisione che lascia i liguri in serie C, va però esaminata la questione visto che pare ciò non sia stato fatto in profondità.
L’Entella si era appigliata ad una decisione del Collegio di Garanzia del Coni (l’unico vero sconfitto della vicenda dei ripescaggi vari) di Settembre in cui veniva decretata la sua riammissibilità in Serie B, a causa del fatto che la sanzione comminata al Cesena (-15 punti) doveva essere afflittiva e dunque scontata nello scorso campionato, cosa che automaticamente poneva i romagnoli sotto all’Entella, che di conseguenza doveva essere riammessa. Ebbene tale decisione non tiene conto di un fattore che è indubbiamente cruciale:
Le pene per le società coinvolte debbono essere uguali, il Cesena non ha fatto plusvalenze fittizie da solo ma insieme al Chievo, società alla quale è stata comminata (dopo l’iniziale richiesta di -15 punti e tralasciando le comiche incapacità ed inadempienze della Procura Federale) una pena di -3 punti da scontarsi in questa stagione. Perché mai il Cesena dovrebbe avere una pena diversa? Chiediamoci invece perché l’ha avuta: semplice, perché non ha fatto appello avverso alla pena di -15 essendo, nel frattempo, la società romagnola fallita e non più affiliata alla FIGC. Dunque l’Entella non si poteva basare sulla richiesta di pena di -15 punti della Procura Federale che poi effettivamente non è stata comminata anche perché, come ha sentenziato la Corte di Appello, non può “inserirsi” come parte lesa nel procedimento, essendo ciò solo possibile nei procedimenti per illecito sportivo e non in quelli relativi ad un illecito amministrativo.
Certo, come detto in precedenza, risalta in questa vicenda come nella gestione dei richiesti ripescaggi estivi, l’assoluta incapacità del CONI a gestire la situazione. Non solo riguardo alle decisioni prese dal cosiddetto Collegio di Garanzia (tutte smentite o dal Tar o dal Consiglio di Stato) ma soprattutto alle figure messe in campo: il Commissario Straordinario che ha contribuito alla creazione dei problemi in modo sostanziale è l’attuale Segretario del Coni Fabbricini, sostenuto dal Presidente Malagò (alzi la mano chi pensa che quest’ultimo non sia stato d’accordo con le decisioni prese dal primo) il quale mostrando una clamorosa incapacità di gestione ha talmente irritato il Governo da spingerlo a proporre un decreto legge che sottrae al CONI l’autonomia riguardo alla gestione dei fondi per lo sport (410 milioni di Euro, di cui 370 da spartire tra le varie Federazioni in base ai risultati sportivi ottenuti). Il CONI si troverebbe così a gestire solo 40 milioni per la propria gestione e per le (eventuali) Olimpiadi. Bisogna però ricondurre tutto al problema principale: il CONI si è dimostrato incapace di gestire la situazione di crisi estiva (calcistica) in modo sufficientemente corretto e tempestivo, non è nascondendosi dietro continue proroghe o la non ammissibilità dei ricorsi per motivi burocratici che si arriva ad una decisione nel merito. Un organo giudicante che viene definito la “Cassazione dello Sport” dovrà decidere autonomamente entrando nel merito o delegare sempre la decisione ad altri (Tar, Consiglio di Stato)? Si è scelta la seconda strada ed ora se ne subiscono le conseguenze.
Rimangono però per la Serie B 2 grossi problemi ad oggi irrisolti e poco discussi:
- I rimborsi delle escluse a vario titolo (6) che secondo alcune stime si aggirerebbero sui 30-36 milioni di Euro: chi li paghera’? Ammesso (ma non concesso) che il Tar o Consiglio di Stato di turno diano ragione alle richiedenti chiediamoci chi dovrà sborsare questi soldi e dove li prenderà. La FIGC che riceve una quota abbastanza ridotta rispetto ai ricavi che ‘entrano’ nel bilancio dello Stato (oltre 1 miliardo di Euro) pensiamo davvero che accolga supinamente la cosa? In fin dei conti il “danno” è stato causato dalle decisioni prese dal Coni e dal suo attuale Segretario, per non parlare del Presidente, ma il Coni molto probabilmente verrà come detto esautorato dalla gestione finanziaria dello sport Italiano, dunque sarà lo Stato stesso (col comitato Sport & Salute) a pagare? Ne dubitiamo fortemente, molto più semplice ipotizzare un rigetto delle istanze motivato in modo burocratico o bizzarro a seconda della situazione.
- Il secondo aspetto è più sportivo e rilevante visto che riguarda la Serie B dell’anno prossimo; siamo quasi a fine anno ed ancora non sappiamo come sarà il format, si ritiene che la nuova FIGC del Presidente Gravina accoglierà il suggerimento del Consiglio di Stato per una B a 20 squadre (non vogliamo nemmeno pensare ad una replica dell’anno in corso con una squadra che a turno riposa, tra l’altro prima o poi arriverà una causa da parte dell’aggiudicante dei diritti sportivi che li aveva ottenuti per una B a 22 e poi trovarsene una a 19 con conseguenti giornate ed introiti mancanti). Ma vuole qualcuno di grazia dire come si arriverà alla B a 20 l’anno prossimo? Una retrocessione in meno quest’anno? (cosa che farebbe piacere al Livorno) od una promozione in più dalla C? (difficile da ipotizzare visti i tempi) Cosa si sta aspettando per decidere, il Tar del 26 Marzo 2019? Ma è regolare questa cosa? I campionati in corso non sono stati abbastanza falsati, vogliamo magari attendere le ultime giornate del torneo per decidere se va su o scende un’altra squadra? O magari si ripescherà la perdente dei play out visto che al peggio non c’è mai fine?
Attendiamo la risposta dal nuovo Presidente della FIGC in tempi brevi, altrimenti avrà ragione chi diceva: cambiare qualcosa affinché tutto resti uguale.
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