Prosegue l’attività di vigilanza sulla filiera ittica della Guardia costiera di Livorno. Ai numerosi controlli lungo la rete di distribuzione a terra, si affianca l’attività di contrasto alla pesca illegale in mare.Tra le maglie dei controlli delle motovedette della Capitaneria di porto è finito il Comandante di un peschereccio a strascico della marineria labronica al quale è stato oggi notificato il decreto di sospensione della Licenza di pesca. La reiterazione di infrazioni gravi, come pescare specie ittiche vietate, pescare in aree marine protette, il mancato rispetto della distanza minima dalla costa e l’uso di reti o attrezzi non regolamentari ha l’effetto di far assegnare un certo numero di punti (da tre a sette) alla licenza di pesca. Al raggiungimento di un numero totale di punti pari a 18 scatta la sospensione della licenza di pesca per un periodo di due mesi. Ed è proprio quanto accaduto al pescatore, un settantacinquenne non originario di Livorno, resosi protagonista di vari illeciti gravi a cui è stato anche interdetto l’esercizio della professione di comandante di peschereccio per un analogo periodo di due mesi. Fermato nel cuore della notte, pescava sottocosta e su bassi fondali davanti Punta Fortullino del Comune di Rosignano Marittimo, una zona di riproduzione delle specie ittiche. In un’altra occasione è stato sorpreso a pescare e commercializzare triglie e naselli – che sarebbero serviti per la “fritturina” – ben al di sotto della taglia minima prevista dalle norme ai fini della conservazione della specie. Altro illecito ha riguardato la violazione degli obblighi relativi alla registrazione e dichiarazione dei dati relativi alle catture e agli sbarchi, scoperto grazie all’analisi incrociata delle informazioni contenute nelle banche dati a disposizione degli ispettori della Guardia costiera. Infine, durante un pattugliamento nelle acque antistanti il litorale di San Vincenzo il Comandante, alla vista degli uomini della Guardia Costiera, aveva provato a nascondere in un locale di prua una persona di nazionalità tunisina non abilitato all’esercizio della pesca professionale marittima e non facente parte dell’equipaggio. E’ scattato il ritiro della licenza dell’unità da pesca ed il peschereccio sarà dunque obbligato a rimanere fermo ai suoi ormeggi per due mesi prima di poter riprendere la propria attività.
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