Tradizionale Concerto di Capodanno al Teatro Goldoni di Livorno, martedì 1 gennaio, alle ore 18. Si rinnova per il quattordicesimo anno consecutivo il felice momento d’incontro della città grazie al rapporto di collaborazione che lega Fondazione Livorno, Conservatorio Pietro Mascagni e Fondazione Teatro Goldoni. Gli “Auguri in musica” saranno rivolti dalla Fondazione Livorno, con il suo impegno continuo e intenso a sostegno della cultura del territorio, dal Teatro Goldoni sempre più orientato alla diffusione e valorizzazione della musica e delle arti del palcoscenico con i giovani e per i giovani, e dal Conservatorio Mascagni ISSM con la sua attività didattica e concertistica di altissimo livello, i suoi alunni e i suoi insegnanti, che vivranno fianco a fianco in teatro questa nuova e coinvolgente esperienza.
Nuovamente protagonista sul palcoscenico sarà l’Orchestra dell’Istituto Mascagni con la direzione di Lorenzo Sbaffi, direttore di ensemble e orchestre di prestigio in Italia, Europa, America Latina e Asia. Violinista e compositore, Premio Paul Harris Fellow 2014 dalla Rotary Foundation, vanta un vasto repertorio, che spazia dal tardo barocco alla musica contemporanea, con un particolare rilievo al grande sinfonismo classico-romantico mitteleuropeo e scandinavo.
Il programma del concerto, evento fuori abbonamento, si caratterizza per essere popolare, godibilissimo e con alcune pagine che appartengono a un repertorio assai amato anche per la sua allegra leggerezza.
È il caso dei due brani in apertura di serata di J. Philip Sousa, compositore e direttore di banda statunitense, The fairest of the fair e Mother Goose, a cui seguirà un ancora un brano di grande vivacità come Conga del Fuego, composta nel 2005 dal messicano J. Arturo Màrquez Navarro, mentre chiuderà la prima parte del concerto la celebre Peer Gynt, suite n. 1 op. 46 di E. Grieg.
Sarà quindi la volta dell’irresistibile Ouverture da La gazza ladra di G. Rossini prima di approdare nel vivo di una festa gioiosa attraverso le tre composizioni di Johann Strauss figlio: Rosen aus dem Süden, Éljen a Magyar! – Polka-schnell e Frühlingsstimmen, tre pagine fra le più note del celebre autore viennese. Con The Typewriter, dello statunitense L. Anderson si compirà una breve, divertente incursione nel ‘900, prima di salutare tutti insieme il nuovo anno con la trionfale Radetzky March di Johann Strauss padre che, composta per celebrare la repressione dei moti milanesi del 1848, ha ormai perso quella sua connotazione e, consacrata quale brano di chiusura del tradizionale grande Concerto del Musikverein di Vienna, quasi s’impone quale classico commiato del Concerto di Capodanno.
Tutte le notizie sullo spettacolo su www.goldoniteatro.it
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