Sono circa le 18 di sabato 5 gennaio quando al numero 10 di via Lunardi alcuni inquilini sentono una donna che grida disperatamente aiuto. Le urla provengono dal secondo piano dello stabile. Dopo pochi minuti arrivano i soccorritori del 118 e la polizia. I vicini escono nella tromba delle scale per cercare di capire cosa sta succedendo, ma gli agenti intimano loro di rientrare negli appartamenti. Con il passare delle ore il viavai in direzione del secondo piano si intensifica, entrano ed escono solo poliziotti e soccorritori ma nessun ferito. Quando arriva la scientifica, e si trattiene per diverse ore, è chiaro ormai a tutti che è successo un fatto grave, e al sopraggiungere del carro funebre ogni dubbio si fa certezza. E la notizia inizia a circolare sui social dalle 21 in poi.
La vicenda assume fin da subito dei contorni misteriosi. A cominciare dal campanello del palazzo: in corrispondenza dell’appartamento dove è avvenuto il decesso c’è una striscia bianca laddove dovrebbero esserci i cognomi degli inquilini; la stessa cosa sulla porta di casa. I vicini, ancora sotto choc, non sanno raccontare di più sulla coppia che viveva lì, che non ha mai destato in loro alcun dubbio o sospetto, o qualche altra caratteristica particolare. E sull’accaduto ricordano solo di aver sentito le urla disperate della convivente.
Sarebbe stata proprio la donna a chiamare i soccorsi, che sono però alla fine risultati vani. Ma uno di loro, che chiede l’anonimato, riferisce che nell’androne del palazzo, nonostante il portone fosse aperto per consentire il passaggio di agenti e soccorritori, ci sarebbe stato un forte odore che sul momento non si è riusciti a identificare, e che ha reso necessario areare il locale. Anche le prime informazioni ufficiali sono all’insegna della massima riservatezza. La causa preliminare del decesso viene indicata semplicemente come “cardiocircolatoria”: il cuore ha smesso di battere, anche se le motivazioni alla base devono ancora essere chiarite nel dettaglio.Ecco perché la pubblico ministero di turno Ezia Mancusi e ha disposto l’autopsia che verrà effettuata tra lunedì 7 gennaio e martedì 8.
Solo in un secondo momento, ben oltre le 22, viene confermato che la persona deceduta è un uomo, un livornese classe 1975 che avrebbe compiuto 44 anni proprio questo febbraio. All’interno dell’appartamento, nella serata di ieri, dopo che polizia e volontari delle ambulanze, non risultava esserci nessuno. Il citofono suonava a vuoto, e nessuno si è presentato alla porta neanche bussando. Con ogni probabilità infatti la donna, che i vicini attestano come la convivente dell’uomo, sarebbe stata condotta via dagli agenti per rilasciare una deposizione su quanto si è verificato in casa.
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